LAZIO – “Ricerca e innovazione sono pilastri della nostra azione di governo in questi anni. E sono il cuore di questi nuovi bandi che metteranno a disposizione oltre 90 milioni di euro per finanziare la realizzazione, nel nostro territorio, di progetti di ricerca su temi diversi: dall’economia del mare alla green economy, dall’ aerospazio alla mobilità sostenibile, dalle industrie creative a quelle digitali, tutti comparti esuberanti della nostra economia che vogliamo sostenere perché continuino a crescere e a produrre occupazione. Il Lazio ha bisogno della creatività, della vivacità e dell’entusiasmo di chi ha idee e soprattutto le vuole realizzare. La regione anche in questo caso è al loro fianco”, con queste parole il Presidente Vicario della Regione Lazio Daniele Leodori annuncia la pubblicazione dei nuovi bandi per la reindustrializzazione e le infrastrutture aperte di ricerca.
“La Regione destina complessivamente 90 milioni per la ricerca e l’innovazione in settori chiave dell’industria laziale e per potenziare il sistema regionale dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. Finanziamenti che andranno a sostenere il settore della ricerca e la competitività delle eccellenze laziali, un sistema costituito da grandi, piccole e medie imprese, che stiamo collegando agli Organismi di Ricerca. Alla base c’è la scelta di coniugare il sostegno alle imprese con la promozione della loro capacità di innovazione e di valorizzazione del sistema della ricerca. Una connessione su cui continuare a investire per cambiare il volto del tessuto imprenditoriale laziale, affinché sia sempre più legato all’innovazione sostenibile e alle nuove tecnologie. È così che costruiremo un nuovo sistema di sviluppo, più moderno, più competitivo e, allo stesso tempo, più democratico” ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Startup e Innovazione, Paolo Orneli.
Il primo bando, già pubblicato sul BURL, sostiene progetti di investimento per l’avviamento o il potenziamento di infrastrutture aperte per la ricerca. Si tratta di una misura il cui obiettivo finale è favorire le attività di innovazione realizzate sul nostro territorio da parte delle aziende, in particolare le piccole e le medie imprese. Vengono infatti sostenuti gli investimenti di Organismi di Ricerca e imprese, anche grandi, con i quali si realizzino o si amplino infrastrutture di ricerca, il cui accesso ad esse sia in via maggioritaria offerto (almeno il 70% del tempo macchina) a PMI a condizioni non discriminatorie e di mercato.
Attraverso questa misura si intende rafforzare la rete di infrastrutture per attività di ricerca e sviluppo a cui le PMI del Lazio possono rivolgersi per effettuare le proprie attività di innovazione, senza che sia loro necessario affrontare investimenti onerosi in strumentazione, apparecchiature e software. L’avviso agevola infatti le spese per investimenti materiali e immateriali per laboratori, macchinari e attrezzature le cui tariffe di accesso dovranno garantire la sostenibilità economica e finanziaria dell’investimento.
Si tratta di un contributo a fondo perduto pari al 50%, che sale al 65% per gli Organismi di Ricerca, del totale delle spese ammissibili ed effettivamente sostenute per le infrastrutture per la ricerca che producano nuova capacità operativa dedicata a soddisfare i fabbisogni di ricerca e innovazione delle imprese con riferimento alle aree di specializzazione della Smart Specialization Strategy Regionale (RIS3).
L’investimento agevolato non deve essere inferiore a 2 milioni di euro e deve essere avviato entro i 9 mesi dalla data di concessione; ogni progetto può avere un contributo massimo di 3 milioni di euro. I beneficiari del bando sono soggetti di natura privata o pubblico privata aventi qualsiasi forma giuridica compatibile con la proprietà degli investimenti agevolati. I beni oggetto di investimento dovranno risultare ubicati in una o più sedi operative presenti nel Lazio.
Il secondo avviso, che verrà pubblicato domani, è dedicato a settori chiave dell’industria laziale. Si tratta di 71,6 milioni di euro per progetti di ricerca sviluppo e innovazione presentati da grandi imprese, PMI e Organismi di Ricerca.
L’avviso copre nello specifico le 9 Aree di Specializzazione della Smart Specialisation Strategy Regionale, (RIS3) così raggruppate: 1. Scienze della vita; 2. Economia del mare, Green Economy e Agrifood; 3. Aerospazio, Sicurezza, Automotive e Mobilità Sostenibile; 4. Industrie creative e digitali, Patrimonio culturale e Tecnologie della cultura.
Saranno ammissibili spese del personale dipendente come ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario impiegati nel Progetto; costi relativi a immobili, strumentazione e attrezzature nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati; costi per la ricerca contrattuale, conoscenze e brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne; altri costi direttamente imputabili al Progetto, compresi costi dei materiali, delle forniture e di prodotti.
Ciascun progetto dovrà prevedere attività per un minimo di 400mila euro e potrà ricevere un contributo per un massimo di 3 milioni di euro.
Come la precedente, anche questa misura è a graduatoria. Le domande dovranno essere presentate tramite GeCoWEB Plus.