Multe, parla Berlusconi. A poco meno di tre settimane dalla tornata del 25 settembre, il tema delle ammende per infrazioni al Codice della Strada entra nella campagna elettorale. A lanciarlo, dal palco di Tik Tok, il leader di Forza Italia. Che approfitta dell’appuntamento quotidiano con le sue ‘pillole’ per far avanzare la propria proposta. “Serve un tetto alle cifre richieste, che non deve superare il 20% per le sanzioni arretrate“. Queste, in sintesi, le parole con cui l’ex premier affronta la questione, cara agli automobilisti, dell’onerosità, spesso e volentieri eccessiva, delle contravvenzioni.
BERLUSCONI: “LOGICA MULTE SPESSO INTERESSATA”
Che, spiega, impattano non poco sulle famiglie, costrette già a far fronte “all’inflazione galoppante, al caro bollette e alle prime scadenze fiscali“. Non solo: nel mirino di Berlusconi ci sono anche gli enti locali, che “spesso – sottolinea – le infliggono in una logica interessata. Nei loro bilanci infatti le multe vengono considerate alla stregua di entrate fiscali“. Ma il capo di FI tira in ballo anche la questione delle multe comminate anni orsono: “Non dico – precisa – che non si debba multare una sosta in divieto o un’altra infrazione al CdC“.
BERLUSCONI: “SU MULTE ARRETRATE SERVE COMPROMESSO”
“Ma – aggiunge – se la violazione risale a dieci anni fa e, in questo tempo, lo Stato non è riuscito a riscuotere la multa, secondo il buonsenso si dovrebbe arrivare ad un compromesso“. E in che cifra si quantificherebbe questo compromesso? Su questo Berlusconi ha le idee chiarissime: “L’Italia è un paese che ha bisogno di ripartire, di tracciare una linea che segni un nuovo inizio. Quindi può accettare che il passato venga liquidato pagando il 10-20% dell’ammontare della multa“. E chiude con un accenno al tema dell’entità delle multe.
BERLUSCONI: “PER L’ENTITA’ SERVE UN TETTO”
“Abbiamo chiesto – rivela – ai Comuni di ridurla. E anche per il futuro, sotto questo aspetto, occorrerà fornire un tetto. Non è possibile – spiega – che un cittadino che guadagna 1200 euro al mese debba pagare una multa di 200. Anche perchè, nella gran parte dei casi, le multe riguardano cittadini che usano l’auto per andare al lavoro o accompagnare i figli a scuola. Serve – a suo avviso – passare dalla logica dell’abuso a quella dell’educazione, che preveda prevenzione e investimento“.