Dopo 750 anni la pergamena del conclave è tornata a casa, nel luogo dove fu redatta, traslocando da palazzo dei Priori a Palazzo dei Papi. Ieri mattina, al taglio del nastro, erano presenti la sindaca Chiara Frontini, l’assessore alla Bellezza Vittorio Sgarbi, il vescovo Lino Fumagalli e il presidente del Consorzio biblioteche Paolo Pelliccia, che ha custodito il prezioso documento prima del precedente trasloco in Comune. Sgarbi ha ricordato come ha appreso dell’esistenza del documento, poco meno di un anno fa, mentre visitava le tavole di Sebastiano Del Piombo ospitate nell’area sotto palazzo dei Priori. Il critico si è poi lasciato andare a un commento ironico.
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“E’ strano che la pergamena del conclave si trovi nella stanza del conclave. Si è trattato – ha detto Sgarbi – di mettere una cosa al proprio posto. In pochi mesi l’abbiamo sistemata nel suo luogo perché, anche se di priorità del Comune, con l’Amministrazione non c’entrava nulla”. Nel suo intervento il vescovo ha ripercorso la storia di questo documento, ricordando quanto avvenne nel 1268, dopo la morte del papa a Viterbo e durante l’elezione del successore, con le proteste dei viterbesi perché la procedura era diventata eccessivamente lunga. Le proteste arrivarono a un punto tale che i cittadini decisero di chiudere i cardinali nel palazzo e aprire un varco nel tetto da cui passavano pane e acqua.
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Quel documento così prezioso è la richiesta dei cardinali di far uscire un porporato perché malato. La sindaca Frontini ha ringraziato tutti coloro che si sono prodigati per questo trasferimento: “La riportiamo nel luogo dove l’evento è avvenuto. Grazie a Vittorio Sgarbi, a tutte le professionalità che hanno reso possibile questo traguardo, che sono tantissime, e a un lavoro in team tra tante istituzioni, a dimostrazione che è la squadra a fare sempre la differenza”.