INVIATO A GRAZ – A Graz, capitale della Stiria, non serve l’anti-virus di Herning, serve l’anti-anatema. L’Austria e l’Europa sembrano rianimare i fantasmi delle Lazio peggiori. Quattro sconfitte nelle ultime cinque sfide contro squadre austriache, compreso lo shock di Salisburgo (5 aprile 2018) e l’addio alle semifinali di Europa League. Otto sconfitte nelle ultime 10 trasferte europee (solo un pari a Marsiglia e una vittoria a Mosca contro la Lokomotiv). Sono tutti fantasmi da demolire per scattare nel Gruppo F di Europa League e fare ordine nel mischione che si è creato (4 squadre a 3 punti). Essere o non essere pronti per tre fronti? I dubbi esistenziali e shakespeariani tormentano Sarri. Stando all’ammissione indiretta di ieri, non sa ancora se la panchina è una miniera, lavora per far sì che lo sia. Confessando che la Lazio non è ancora pronta, implicitamente è logico pensare che proporrà poco turnover contro lo Sturm Graz. Gira e rigira, non rinuncerà a Immobile, salvo soprese di giornata. Ciro si era allenato due giorni prima dello Spezia, ha giocato 64 minuti domenica, non è tra i giocatori «impiegati 90 minuti e su cui faremo le prime valutazioni», Sarri dixit. Ma l’inattività e gli sforzi hanno sfibrato il capitano. Sarri gli chiede sacrificio, ha provato a ridimensionare lo spossamento: «In allenamento non mi sembrava che Ciro avesse nessuna problematica». In alternativa più Felipe falso nueve che Cancellieri.
Le mosse di Sarri
Mau non rinuncerà a Provedel. Pensa di confermare Lazzari a destra (in alternativa c’è Hysaj) e Marusic a sinistra (è stato provato anche Radu, disastroso in Danimarca). Sono disponibili tre centrali. Patric, uscito nell’intervallo con lo Spezia, Romagnoli e Gila. Sarri in Europa ha sempre puntato sullo spagnolo e sul difensore-bandiera, potrebbe farlo anche oggi. Di loro ha parlato nella conferenza di ieri: «Romagnoli viene da una stagione complicata e facendo carichi di lavoro pesanti non mi sembrava giusto metterlo a rischio durante le prime partite infrasettimanali. Ora inizia ad essere vicino ad un livello ottimo». Ha ridimensionato gli slogan di presentazione di Gila, elogiando però le sue qualità: «Non è stato presentato nella maniera giusta, non può essere spacciato come uno che arriva dalla Juventus e non dalla Juve under 23. Giocava nel Castilla in C, non nel Real Madrid. Ha 22 anni, sta facendo un percorso straordinario. Ha grande personalità e doti fisiche, è bravo tecnicamente. Quando un difensore centrale riesce a imbucare con coraggio per il centrocampista vuol dire che ha qualità. Deve migliorare tatticamente». Milinkovic è destinato alla terza panchina europea. Vecino tornerà titolare, Cataldi e Luis Alberto viaggiano verso la conferma. Può riposare uno tra Felipe Anderson e Zaccagni, questa mossa favorirebbe il rilancio di Pedro. Notizie su Casale, può anticipare il rientro in vista di Firenze.
Iscriviti al Fantacampionato del Corriere dello Sport: Mister Calcio CUP