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Viterbo, trentunenne assolta dall'accusa di sfruttare giovani squillo

Assolta con formula piena per non aver commesso il fatto, una 31enne rumena accusata di aver fatto la protettrice di giovanissime squillo. Il giudice ha di fatto accolto la tesi dell’avvocato difensore, Alberto Parroccini, secondo il quale la propria assistita era lei stessa vittima del sodalizio criminale. Il pm aveva chiesto la condanna a un anno. La donna, peraltro irreperibile per tutto il tempo del processo a suo carico, era finita a processo con le accuse di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Tra il 2015 e il 2016, insieme ad altri connazionali, la donna avrebbe agito seguendo un preciso disegno criminoso, architettato con altri conterranei e soggetti che non furono identificati.

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A dare l’input all’inchiesta furono le confessioni di una giovane squillo che decise di rivelare tutto agli inquirenti. Stando alle accuse la 31enne avrebbe sfruttato e sorvegliato giovani ragazze di nazionalità rumena, costrette a prostituirsi in determinate piazzole sulla Flaminia e a corrispondere alla maitresse circa 200 euro al giorno. Ad aprile scorso l’ex comandante del nucleo operativo di Civita Castellana ha raccontato

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