Arriva il nuovo piano di risparmio per i riscaldamenti domestici dal Ministero della transizione ecologica (MiTe).
Il piano è stato varato nella giornata di ieri 6 ottobre e prevede l’utilizzo di 15 giorni in meno rispetto a prima, l’abbassamento di un grado da 20 a 19, e perfino i giorni fissi in cui sarà consentita l’accensione dei propri termosifoni. Con ancora l’aumento del Ttf del gas ad Amsterdam alcuni comuni nella prossima stagione invernale potrebbero avere seri problemi ad accendere i termosifoni.
Tuttavia, rimangono esenti da qualsiasi restrizioni luoghi di cura, scuole e asili, piscine e saune, ma anche gli impianti alimentari a energia rinnovabile e le strutture utilizzate per le attività industriali e artigianali.
Città e date di accensione dei caloriferi
Secondo quanto stabilito dal ministero della Transizione Ecologica l’Italia è stata divisa in 6 fasce climatiche, in cui sono stati inseriti i comuni, e in base ad esse si è potuto calcolare il clima medio e dunque il suo fabbisogno per i riscaldamenti.
I comuni situati nelle zone ritenute più calde come le isole si trovano nelle zone A (Lampedusa e Porto D’Empedocle), potranno accendere i termosifoni dall’8 dicembre al 7 marzo per 5 ore al giorno; Zona B (Agrigento, Reggio Calabria, Messina e Trapani) dall’8 dicembre al 23 marzo per 7 ore; Zona C (Napoli, Imperia, Cagliari, gran parte della Puglia) dal 22 novembre al 23 marzo per 9 ore; Zona D (Firenze, Foggia, Roma, Ancona, Oristano e gran parte di Toscana, Umbria, Lazio, Campania) dall’8 novembre al 7 aprile per 11 ore; Zona E(Aosta, Torino, Milano, Bologna, la pianura padana, il nord, la dorsale appenninica, l’Aquila e la Basilicata) dal 22 ottobre al 7 aprile per 13 ore al giorno; e infine Zona F (Belluno, Cuneo e i comuni dell’arco alpino) è senza limitazioni.
Oltre a gli orari e i giorni fissi, l’Enea, ossia l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, stilerà un vademecum come guida per impostare le temperature per gli amministratori dei condomini e un altro per le attività industriali e di artigianato che indica di portare di abbassare i termostati da 18 a 19 gradi.
Inoltre, tra gli altri consigli per gli uffici o per i condomini si invita la cittadinanza a utilizzare lampadine a basso consumo energetico, a ridurre l’utilizzo dell’ascensore e optare per le scale, ottimizzare l’impegno delle stampanti ed effettuare controlli regolari di manutenzione, oltre che installare sistemi intelligenti per monitorare il risparmio.
Salute e la riduzione dell’utilizzo dei termosifoni
L’attuazione di questo nuovo piano di risparmio potrebbe innescare alcuni dubbi, come quelli relativi agli effetti sulla salute. Ad attenuare le perplessità è Fabrizio Pregliasco, professore associato di igiene all’Università degli studi di Milano e direttore sanitario Irccs Galeazzi. Il docente ha spiegato a AdnKronos che gli effetti sulla salute sono molto contenuti.
In realtà l’abbassamento a 19 gradi, non solo fa risparmiare ed è una scelta eco-friendly, ma anche sarebbe la temperatura ideale da mantenere in casa. Ciononostante, sarà inevitabile che alcuni soggetti possano risentirne, come le persone anziane, ma l’invito rimane di rispettare la riduzione e al massimo sopperire a i piccoli disagi vestendosi più pesanti.
Tra gli altri consigli contenuti nel vademecum, compare anche la corretta alimentazione, bevendo almeno 1,5 litri di acqua al giorno e consumando cinque pasti di alimenti stagionali come frutta e verdura. Inoltre, è importante tenere sempre i luoghi abitativi sempre ben umidificati. Se non si è in possesso di un umidificatore, basterà porre un contenitore d’acqua sopra i termosifoni.
Infine, per evitare cattive sorprese soprattutto con l’arrivo della stagione fredda, gli esperti consigliano di fare il vaccino antifluenzale.
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