SABAUDIA – “Indebita percezione del reddito di cittadinanza” è il reato di cui dovranno rispondere 11 persone, 8 donne e 3 uomini di età compresa fra i 23 anni e i 70 anni, di origini straniere e residenti a Sabaudia, denunciati in stato di libertà dai Carabinieri della Stazione di Sezze congiuntamente a personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri di Latina, nell’ambito di accertamenti mirati a contrastare un fenomeno ormai diffuso.
I militari dell’Arma, dopo verifiche mirate ad accertare il possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni attraverso l’esame incrociato di documenti e informazioni acquisite nel corso sei servizi di controllo del territorio con quelli forniti dal Comune di residenza, si sono accorti di incongruenze determinanti. Prima fra tutte la dichiarazione da parte delle 11 persone finte sotto inchiesta di risiedere in Italia da 10 anni, fatto considerato dagli investigatori non veritiero. Così, da tempo percepivano il sussidio senza che ve ne fossero le condizioni.
Gli esiti dei controlli sono stati comunicati all’autorità giudiziaria e all’INPS per l’interruzione dell’elargizione del beneficio e per il recupero delle somme indebitamente percepite: si tratta di oltre 54mila euro.
I controlli continueranno – avvertono i carabinieri – chi agisce in questo modo non solo commette reato, ma svilisce la ratio stessa del reddito di cittadinanza.