Over 80, oppure over 60 se affetti da una o più malattie croniche e residenti nelle RSA: è a questi soggetti che, da pochi giorni, Ministero della Salute, Consiglio superiore di Sanità (Css), Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e Istituto superiore di sanità (Iss) hanno esteso la raccomandazione per la quinta dose del vaccino anti-Covid-19. La dose numero 5, finora, era raccomandata solo ai soggetti estremamente fragili che presentavano una marcata compromissione della risposta immunitaria.
Campagna vaccinale anti-Covid
«La somministrazione dei vaccini contro il Covid-19 resta ancora poco omogenea – dice Claudio Cricelli, presidente SIMG, la Società Italiana di Medicina Generale – . Ci sono persone che, ad oggi, non sono vaccinate, che non hanno ricevuto nemmeno la prima e la seconda dose. Per chi, invece, abbia effettuato entrambe le dosi è prevista la somministrazione della prima o seconda dose booster, attualmente eseguita con i vaccini più recenti, approvati durante l’estate, ovvero quelli a RNA-bivalenti (contro Omicron BA.1 e BA.4 e BA.5). Tuttavia, nonostante la disponibilità, la somministrazione delle dosi booster, così come quella della quinta, sta procedendo molto rilento».
Vaccini 2 in 1
Dalla metà di ottobre, con il vaccino anti-Covid, è possibile ricevere, in contemporanea, anche quello contro l’influenza stagionale. «I due vaccini – sottolinea Cricelli – possono essere somministrati nello stesso momento. Tanto che, anche quest’anno abbiamo lanciato lo slogan “porgi l’altra spalla”. Effettuare i due vaccini simultaneamente semplifica le procedure sia per i sanitari che per i pazienti. L’unico vaccino che non può essere combinato ad altri è quello contro il vaiolo delle scimmie». I primi casi di influenza, soprattutto tra i bambini molto piccoli, si sono verificati già nel mese di settembre, «da qualche settimana – aggiunge il presidente SIMG – c’è una limitata e modesta circolazione anche tra la popolazione adulta».
Il vaccino contro l’influenza
La campagna per la somministrazione del vaccino antinfluenzale, cominciata simbolicamente intorno alla metà di ottobre, si concluderà tra la metà e la fine del mese di novembre. «La somministrazione – racconta Cricelli -, disponibile presso gli studi medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, sta procedendo speditamente in tutta Italia e la maggior parte delle persone ha già prenotato la sua dose. Anche quest’anno i vaccini sono stati preparati con alcuni mesi di anticipo ed abbiamo a disposizione quelli tetravalenti, ovvero contro quattro ceppi virali in circolazione».
Il picco influenzale
Grazie alle temperature ancora miti, la diffusione del virus non ha ancora superato la soglia epidemica. «Ma – sottolinea il presidente SIMG – è molto probabile che un eventuale sbalzo termico o un importante calo delle temperature possa far “partire” la stagione influenzale. Se le nostre aspettative, derivanti dall’osservazione di ciò che è accaduto nei mesi passati nell’emisfero australe, saranno confermate, probabilmente quest’anno avremo, dopo due anni di assenza, un vero e proprio picco influenzale. Ed è altrettanto probabile che le due curve, quella dei contagi per influenza e quella del Covid-19, si sovrapporranno. È ipotizzabile che dal 10 di novembre in poi ci saranno molte persone ammalate e sarà difficile capire se avranno contratto il virus dell’influenza o del Sars-CoV-2. L’unica maniera per fare una diagnosi corretta è eseguire un tampone ed è importante – conclude Cricelli – che le persone lo facciano senza averne timore, non limitandosi al tampone casalingo».
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