Strumenti e attrezzature da cucina per fare le piadine romagnole
Per fare le padine fatte in casa non si può fare a meno di un mattarello per stendere l’impasto e ovviamente di una padella adatta per cuocerle.
Esistono vari tipi di mattarello che si differenziano in base al materiale. Tradizionalmente sono perfetti i mattarelli in legno o in marmo, molto belli anche come idea regalo per gli amici appassionati di cucina.
Vanno bene anche mattarelli di materiali più moderni come il silicone. Sono molto pratici e possono essere messi anche in lavastoviglie.
Anche una padella adatta alla cottura della piadina può essere un’ottima idea regalo. Le migliori sono completamente piatte e realizzate in ghisa o alluminio antiaderente, compatibili anche con l’induzione.
Nell’antichità si cucinava la piadina sul “testo romagnolo”, una padella di terracotta che richiedeva una cura particolare perché delicata e facile da rompere. In realtà in Italia le nonne spesso usano ancora questo strumento da cucina. Lo si può trovare nei negozi romagnoli che vendono prodotti artigianali come souvenir.
Ricetta piadina romagnola: Conservazione
Una volta cotte e fredde, le piadine possono essere chiuse in una pellicola trasparente o in un sacchetto di plastica e conservate a temperatura ambiente in un luogo fresco e asciutto. Le piadine si mantengono morbide per 2 giorni. SUGGERIMENTO: riscaldatele per 1 minuto in padella su entrambi i lati prima di servirle!
Si possono congelare le piadine?
Sì, è possibile! In questo caso è necessario precuocerle, prima da un lato e poi dall’altro, per un tempo molto breve (1 minuto per lato). Poi congelatele, ognuna coperta con carta da forno.
Quando si vuole fare un panino con un involucro di piadina fresca fatta in casa, non c’è bisogno di scongelarli! Basta mettere la piadina ancora congelata direttamente sulla padella calda e in pochi minuti sarà pronta, come appena fatta!
Ingredienti per la ricetta piadina romagnola: Strutto o olio d’oliva?
Nell’antichità la piadina veniva preparata solo con lo strutto. La maggior parte delle popolazioni rurali erano anche contadini e avevano a disposizione molto strutto. Per questo motivo lo strutto non costava molto, a differenza dell’olio d’oliva, utilizzato nel sud Italia.
Ancora oggi, nelle trattorie con cucina tradizionale e nei vari chioschi di piadina romagnola, si utilizza lo strutto proveniente da allevamenti locali, secondo l’autentica ricetta della piadina. Lo strutto conferisce alla piadina un sapore intenso e molto particolare.
Oggi, però, soprattutto se si vive in una grande città, non è facile trovare lo strutto genuino. Esiste lo strutto confezionato, ma onestamente è sempre meglio un buon olio extravergine di oliva. Il risultato è comunque eccellente. Infatti, la piadina è più leggera fatta con l’olio, meno calorica e perfetta per i vegetariani!
Come fare la migliore ricetta piadina romagnola: Consigli di cucina
Seguite i prossimi consigli che vi aiuteranno ad avere una piadina perfetta: croccante ma morbida all’interno e non secca come un cracker.
Utilizzare una padella antiaderente:
Per prima cosa è necessario preriscaldare la padella antiaderente prima della cottura e NON accendere il fuoco durante la cottura della piadina.
Un tempo si cucinava la piadina sul “Testo romagnolo”, una padella di terracotta che richiedeva una cura particolare perché delicata e soggetta a rotture.
Oggi sono molto più diffuse le padelle in ghisa o in alluminio antiaderente: hanno uno spessore di tre o quattro millimetri e la superficie si riscalda in modo uniforme, consentendo una cottura omogenea. (vedi il paragrafo: “Strumenti e attrezzature da cucina per fare la piadina”)
Attenzione al calore:
Scaldate molto bene la padella con una fiamma alta che dovrete abbassare prima di appoggiarvi la piadina.
Durante la cottura, una fiamma troppo bassa rischia di far seccare l’impasto, mentre una fiamma troppo alta fa sì che tutto si bruci senza cuocere bene. Regolatevi a fuoco medio e girate la piadina più volte, bucherellandola qua e là con una forchetta.
La cottura non deve superare i due minuti per lato. Se durante la cottura si formano delle protuberanze sulla superficie, bucatele con i rebbi di una forchetta. Questo perché le protuberanze brucerebbero dando un sapore amaro alla piadina.
Ricetta piadina romagnola: Alcune varianti
Come ogni ricetta tradizionale, anche per la piadina esistono diverse versioni, a seconda delle tradizioni locali e anche delle abitudini delle singole famiglie.
Ad esempio, alcuni utilizzano il latte vaccino al posto dell’acqua per ottenere una piadina più morbida.
Altri sostituiscono il tradizionale strutto con un olio d’oliva più leggero e facilmente reperibile.
Altri ancora usano il lievito al posto del bicarbonato di sodio o nessuno dei due.
Chi ama i sapori e le consistenze più rustiche utilizza farine meno raffinate o completamente integrali.
Variazioni dovute alle tradizioni locali:
Anche da una località all’altra ci sono piccole differenze, seppur all’interno di un territorio ristretto.
Tra i vari tipi di piadina, la piadina romagnola è la più famosa e diffusa. Non è molto grande, circa 20/25 cm (8/10 di pollice) e spessa circa 5 mm (circa 0,20 pollici).
Nel riminese la piadina è più sottile e più grande.
La piadina del cesenate è un po’ più spessa e con meno grassi, assomiglia più al pane.
Infine, c’è anche la tipica piadina marchigiana, molto buona ma più ricca di grassi. Si chiama “piadina Sfogliata” perché è molto friabile e composta da strati sottili. Questo tipo di piadina è fatta rigorosamente con lo strutto e spesso, tra gli ingredienti, c’è anche un po’ di pepe nero.
Come servire la piadina romagnola: Farciture tradizionali
La piadina permette una grande varietà nella scelta delle farciture in quanto si sposa con molti ingredienti, sia salati che dolci, secondo i gusti di ognuno.
Tuttavia, vi segnaliamo quali sono le farciture della piadina più legate alla tradizione italiana: farciture per piadina: Prosciutto, Salame, Formaggio e… Nell’entroterra romagnolo le farciture più comuni sono a base di formaggi e salumi locali, in particolare il prosciutto di Parma e la porchetta. Un altro classico di queste zone è la piadina con Argula e Stracchino o Squacquerone e gli altri formaggi freschi spalmabili tipici italiani. Una farcitura tipica delle Marche è la piadina con pomodoro gratinato e fette di pecorino. Sulla costa adriatica si usa farcire la piadina anche con il pesce. Nel riminese una piadina tipica è quella con sarde alla griglia, radicchio e cipolla. Un altro piatto tipico della tradizione romagnola è la piadina con patate e salsiccia o bietole e salsiccia. Una piadina tradizionale apprezzata ovunque, soprattutto nella stagione estiva, è la piadina farcita con insalata caprese, ovvero pomodoro, mozzarella e basilico.
La piadina come dessert?
Spesso alla fine di deliziose cene romagnole o per uno spuntino pomeridiano, in Italia si può gustare la piadina come dessert. Provate le piadine farcite con marmellate di frutta fatte in casa, crema al cioccolato, Nutella o crema pasticcera e frutta fresca.
Qual è il significato del nome “piadina”?
Le origini del nome “piadina” non sono molto certe. Un’ipotesi è che derivi da “Platokis”, una parola greca che significa focaccia.
Altri collegano il nome al dialetto romagnolo “piè, piès” che significa: “rassodare”.
L’ultima ipotesi è il collegamento con “Piàdena”, sempre in dialetto emiliano-romagnolo, ovvero l’asse di legno su cui poggia il prodotto da forno.
Origini e storia della ricetta piadina romagnola
Le prime testimonianze relative alla preparazione della focaccia non lievitata nella penisola italiana risalgono al periodo etrusco: già nel X secolo a.C.. Questo popolo era solito cucinare impasti circolari a base di acqua e farine di cereali.
Durante il Medioevo, il consumo di focacce molto simili alla piadina si diffuse in molte regioni e soprattutto nell’area corrispondente all’attuale Romagna. Ben presto divennero l’alimento per eccellenza dei più poveri, utilizzato quando il pane, in caso di carestia, cominciava a scarseggiare.
La vera consacrazione del nome “piadina” si deve al famoso poeta italiano Giovanni Pascoli, che in una poesia celebrò la piadina definendola “il pane nazionale della Romagna”.
Ricetta piadina romagnola: una ricetta casalinga di famiglia
La piadina è rimasta a lungo una ricetta familiare e casalinga, preparata dalle arzdore romagnole per i loro figli e mariti.
La situazione cambiò completamente nel secondo dopoguerra, soprattutto a partire dagli anni Cinquanta, all’epoca del boom economico. In quegli anni un gran numero di turisti italiani e stranieri cominciò a riversarsi sulle belle spiagge dell’Adriatico.
E così, lungo le strade che portano al mare, aprirono i primi chioschi: veri e propri “templi” della piadina.
Fu grazie a queste piccole imprese che la piadina smise di essere un cibo esclusivamente “familiare”, generalmente preparato dalle casalinghe, per diventare una specialità gastronomica famosa in tutto il mondo.
Oggi la ricetta della piadina è protetta dall’IPG (Indicazione Geografica Protetta) dell’Unione Europea. La piadina è diventata uno street food simbolo della cucina italiana nel mondo!
Vai alla ricetta originale su 1900Cucina.it