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Pensionato deceduto dopo essere precipitato da una finestra della casa di riposo Villa Iris a Tuscania. I due gestori, condannati in primo grado a 2 anni ciascuno, ricorrono in appello. Si trattò di un gesto “imprevedibile” e “pianificato” secondo il difensore Davide Ferretti, del Foro di Roma, che assiste i legali rappresentanti della Came srl, Amedeo Menicacci e Noemi Castellani. I due, che all’epoca erano soci, sono stati condannati a gennaio scorso dalla Corte d’Assise del Tribunale di Viterbo per le accuse di abbandono di incapace aggravato dalla morte in concorso. Nello specifico, Amedeo Menicacci e Noemi Castellani, rispettivamente in qualità di legale rappresentante e coordinatrice della rsa, finirono a processo a seguito della morte di Gian Paolo Rossi, ex bancario 81enne, affetto da alzheimer, originario della provincia di Grosseto, deceduto nel tardo pomeriggio del 15 gennaio 2019 dopo essere caduto da una finestra posta al secondo piano della casa di riposo.
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Ai due non è stata concessa la sospensione condizionale della pena e contestualmente è stata disposta una provvisionale di 320 mila euro in favore dei due figli e dei tre nipoti della vittima. L’ex direttore di banca Gian Paolo Rossi di 81 anni, morì sul colpo intorno alle 19 del 15 gennaio di 3 anni fa. Sul posto intervennero i carabinieri e i sanitari del 118, ma per l’ottantenne non ci fu nulla da fare. L’anziano si sarebbe allontanato dal salone mentre il personale a quell’ora stava somministrando la cena nella sala da pranzo agli ospiti non autosufficienti.
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La difesa, che adesso spera in una rimodulazione del verdetto, sostiene che ci sia stata una “omessa e/o erronea valutazione delle risultanze probatorie, caratterizzate da insussistenza dell’elemento soggettivo ed oggettivo del reato” e “la motivazione per giungere alla condanna risulta meramente apparente, svincolata dalle risultanze probatorie dell’istruttoria dibattimentale”. Riguardo invece la mancata concessione della sospensione condizionale della pena, il difensore precisa che “Il beneficio era assolutamente concedibile”.