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LATINA – Dopo l’allarme per la rete dell’infarto pontina, lanciato dal consigliere regionale di Fi Giuseppe Simeone, il senatore azzurro Claudio Fazzone annuncia che la questione è già sul tavolo del Ministro per la Salute. Il riferimento è alla determina (di giugno) con cui  – spiega Simeone – il direttore della direzione salute ed integrazione socio sanitaria della Regione Lazio, Massimo Annicchiarico, approvando il “Piano di rete emergenza cardiologica” stabilisce che la Centrale operativa del 118 di Roma debba decidere la destinazione di chi è còlto da infarto. Il che dunque “significa che dalla provincia di Latina ogni elettrocardiogramma (ECG) dovrà essere inviato alla Centrale operativa del 118 di Roma per poi essere rinviato a Latina allungando i tempi che, al contrario, dovrebbero essere sempre più contratti se si vogliono salvar le vite dei pazienti”.

Sollecitato da Simeone, Fazzone si rivolge direttamente al Ministro Schillaci dicendo di temere che la “centralizzazione dei servizi della rete per l’emergenza cardiologica su Roma a discapito dell’attività svolta, tra l’altro in modo egregio, nelle province del Lazio”.

Pronta la risposta dell’assessorato: “La rete cardio nel Lazio ha consentito negli ultimi anni di salvare oltre 1.300 persone, raddoppiando di fatto il numero di coloro che sono stati sottoposti ad angioplastica primaria e Latina è sempre stata su questo una eccellenza. Rispetto alla situazione attuale non c’è alcuna modifica operativa, tant’è che la determina a cui si fa riferimento è di giugno e da allora ad oggi nulla è cambiato e non cambierà”, spiega l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato.

I numeri della rete per l’infarto della provincia di Latina del resto sono noti ai più, un’eccellenza della sanità italiana con il suo primo posto nel Lazio per numero di interventi effettuati con successo e tra i primi centri in Italia di emodinamica.

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