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Torture nel carcere di Ivrea, 36 perquisizioni contro gli indagati

Tra i reati ipotizzati ci sono quelli di tortura con violenze fisiche e psicologiche e falso in atto pubblico. Nel 2021 un report dell’associaizone Antigone riportava le condizioni «critiche» nel quale versava la struttura

In totale sono 45 le persone indagate tra membri della polizia penitenziaria, funzionari e vertice del carcere di Ivrea nell’ambito dell’inchiesta riguardo ai pestaggi subiti da alcuni detenuti. La procura generale sta indagando riguardo a fatti avvenuto a partire dal 2020 fino al 2022. I reati ipotizzati sono quelli di tortura con violenze fisiche e psicologiche, falso in atto pubblico e altri delitti.

Le celle

Durante le indagini la procura ha approfondito alcune denunce di detenuti che raccontavano nel corso degli anni di essere stati picchiati e rinchiusi in isolamento in una cella chiamata “liscia” e una “acquario”. Durante il periodo di isolamento i detenuti non avevano neanche l’opportunità di contattare i propri legali.

Nella notte le forze dell’ordine, carabinieri e guardia di finanza hanno eseguito – su richiesta della procura di Ivrea – 36 perquisizioni all’interno del carcere e nelle case degli indagati. «I reati risultavano tuttora in corso, situazione che ha reso inevitabile l’intervento degli inquirenti», fanno sapere dalla procura di Ivrea.

Il report dell’Associazione Antigone

L’Associazione Antigone che da anni monitora la condizione dei detenuti nelle carcere italiane e denuncia lo stato di degrado e le violazione dei diritti dei detenuti aveva fatto visita nel carcere di Ivrea il 3 agosto del 2021. 

Da qui ne è scaturito un report nel quale si legge che «le condizioni generali delle celle visitate sono critiche: non sono garantiti i 3 mq calpestabili a persona, le finestre presentano schermature, i bagni non sono dotati di acqua calda. Nel locale wc, separato dalla zona di pernottamento, è stato ricavato uno spazio attiguo al lavandino dove le persone cucinano in condizioni igieniche davvero discutibili».

I visitatori hanno aggiunto anche che «le docce presentano infiltrazioni e muffe e sono tutte prive di vetri alle finestre». Ma nel biennio 2022-2023 ci sarebbero stati dei lavori per far arrivare l’acqua calda ai detenuti.

Al momento della visita in carcere erano presenti 248 detenuti, mentre la capienza regolamentare dell’istituto penitenziario è di 194.

Santa Maria Capua Vetere

Domani aveva già evidenziato un caso di torture avvenute nel carcere di Santa Maria Capua Vetere attraverso, video, foto e documenti. Il 6 aprile del 2020, in piena pandemia, quasi 300 poliziotti penitenziari, provenienti anche da altri istituti, sono entrati in carcere e per oltre 4 ore hanno massacrato di botte e colpi di manganello i detenuti. I reclusi protestavano e chiedevano, dopo il primo caso di contagio in carcere, mascherine e dispositivi di sicurezza. Per quei fatti è iniziato un processo lo scorso 7 novembre.

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