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Viterbo, conflitto d'interessi. L'assessore comunale Aronne: “Mi sono dimesso da tutti gli incarichi”

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Mattia Ugolini

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“Accuse infondate, ho rinunciato a tutti gli incarichi e non c’è conflitto d’interessi”. Con queste parole l’assessore all’Urbanistica Emanuele Aronne chiude il caso assunzioni, scoppiato dopo la nomina di un socio della sua azienda nella sua segreteria. 

Pd e Lega avevano puntato il dito contro di lui, muovendo dubbi sulla sua imparzialità: “Non è stata una bella vicenda, tutti i miei cari si sono preoccupati, pensavano fossi responsabile di chissà che cosa. E invece non ho fatto nulla”.

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Aronne entra nel dettaglio: “A settembre ho proposto il nome di Matteo Caprini, mio collaboratore, alla giunta, che si è detta favorevole. Poi, la settimana scorsa, si è iniziato a parlare di conflitto d’interessi. Il segretario comunale, responsabile dell’anticorruzione, aveva già risposto precisando l’inesistenza di conflitti d’interessi”.

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Prima di essere nominato assessore da Chiara Frontini, Aronne ha sostanzialmente rinunciato al proprio lavoro di architetto: “Ho dato le dimissioni da tutti gli incarichi professionali, come previsto dal Tuel. Sarò onesto nel dire che con il mio lavoro guadagnavo molto di più rispetto all’indennità che percepisco ora. Ma l’ho fatto per senso di responsabilità, per rispetto della legge e, soprattutto, per mettermi al servizio della città. In poche parole, io ho voluto prevenire anche il minimo rischio di conflitti d’interesse”.

Aronne si è infatti dimesso anche da amministratore dell’Eaa, la sua società: “Avendo rinunciato a svolgere incarichi personali e professionali, avrei anche potuto non farlo. Questo dice la legge. Invece, il 29 luglio ho comunque lasciato il ruolo. Così come ho rinunciato al 33% della mia indennità, ma non l’ho sbandierato ai quattro venti perché non sono in populista”. 

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