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Rimedi anti-abbuffata. Palumbo (psicologa): «Attenzione a lassativi, vomito e sport intenso: segni di dca»

La psicologa clinica: «È sempre più frequente che anche gli over 50 ricorrano a strategie malsane per evitare di mettere su qualche chilo di troppo. Lassativi, vomito e sport intenso fanno male alla salute: possono provocare problemi endocrinologici, disidratazione e collasso»

Lassativi, vomito autoindotto o allenamento intensivo: chi vi ricorre è convinto che si tratti di innocui rimedi anti-abbuffate e, invece, i danni per la salute sono tutt’altro che irrilevanti. «Sono i comportamenti tipici di chi soffre di disturbi alimentari o di chi ne è a rischio – spiega Mariolina Palumbo, psicologa clinica -. Atteggiamenti che, durante questi giorni di festeggiamenti, prima con il Natale e poi con il Capodanno, si amplificano o, addirittura, emergono ex novo».

Lassativi, vomito e sport intenso anche tra gli over 50

Se, generalmente, i disturbi del comportamento alimentare riguardano, in 9 casi su 10, le donne tra i 13 e i 25 anni, durante le festività natalizie possono colpire tutta la popolazione in modo trasversale. «È sempre più frequente che anche gli over 50 ricorrano a strategie malsane per evitare di mettere su qualche chilo di troppo», racconta Palumbo. Eppure, per evitare lassativi, vomito e duri allenamenti sarebbe sufficiente limitarsi a tavola.

«Ma sottrarsi alle abbuffate natalizie, per alcune persone, non è cosa semplice – assicura Palumbo -. Concedersi qualsiasi stravizio alimentare, dal giorno di Natale fino all’Epifania è, in non poche famiglie, una vera e propria tradizione e non osservarla rappresenta una mancanza di rispetto nei confronti del nucleo familiare, soprattutto verso i componenti più anziani o di coloro che hanno trascorso ore ed ore in cucina per preparare ogni pietanza. Per questo motivo, pur di non deludere le aspettative, c’è chi preferisce ricorrere ad escamotage poco salutari, piuttosto che pronunciare la parola “no”».

Disturbi alimentari: i segnali

In altre situazioni, invece, la scelta di utilizzare lassativi, di vomitare il cibo appena ingerito o di sottoporsi ad allenamenti estenuanti è l’unica via d’uscita che il soggetto in questione vede davanti a sé per liberarsi dai sensi di colpa. E purtroppo chi ne è vittima, spesso, lo è inconsapevolmente. «Sono coloro che vivono accanto a chi soffre di disturbi del comportamento alimentare a dover essere bravi osservatori, captando i segnali di allarme – spiega la psicologa clinica -. Può essere considerato un soggetto a rischio chi, di solito, evita i carboidrati, al ristorante ordina soprattutto secondi e verdure, evita i dolci e fa il conto giornaliero delle calorie ingerite. Se questo stesso individuo, poi, durante le festività si concede qualche vizio alimentare, allora, potrebbe manifestare tristezza, innervosirsi o diventare scontroso improvvisamente. È la reazione tipica di chi, generalmente ossessionato dal controllo del cibo, si lascia andare anche ad una sola pietanza in più durante i giorni di festa».

Osservare i bambini per trovare il “giusto mezzo”

«È molto probabile che questa stessa persona, nei giorni seguenti, la troverete rinchiusa in palestra, passando da un tapis roulant ad una cyclette, facendo il conto delle calorie, cercando di consumarne una quantità di gran lunga superiore a quella ingerita», sottolinea Palumbo. Ed anche il troppo sport, come qualsiasi altro eccesso, può avere delle conseguenze negative sulla salute. «Si va da problemi endocrinologici a disidratazione, fino a veri e propri collassi. Eppure, per trovare il “giusto mezzo” basterebbe osservare i bambini: mangiano quando hanno fame e non per il solo gusto di abbuffarsi. Per loro il pandoro, o il panettone, è una merenda e non un fine pasto. E se si sentono sazi dicono “basta, non ne voglio più” – conclude la psicologa clinica -, senza il timore di fare un torto a qualcuno per non aver gradito appieno».

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