“Non ci sarà una Roma come quella raccontata da Paolo Virzì”. In tempi di siccità reale, che già colpisce ampie aree del Paese, il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri evoca in una intervista a “Repubblica” la versione cinematografica ricostruita dal regista toscano: il Tevere ridotto a un canyon arido e i romani in fila con le taniche davanti alle autobotti.
Proprio ieri 22 marzo si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Acqua, per ricordare che senza di essa si bruciano i raccolti, aumentano le migrazioni, si scatenano conflitti, aumenta la povertà in un circolo vizioso planetario drammatico.
Sindaco Gualtieri: Roma non soffrirà la siccità
“Non avremo estati senz’acqua a Roma”, ribadisce Gualtieri. “E questo grazie a un Piano Acqua da quasi due miliardi di euro. Oltre agli investimenti realizzati negli ultimi anni che hanno già consentito di ridurre le perdite dei nostri acquedotti: ora al 27 per cento, dunque inferiori alla media nazionale del 42″.
Piano Acqua e i suoi cinque obiettivi
Il Piano che dovrà mettere Roma al riparo da future crisi idriche ha cinque obiettivi strategici: “ridurre ulteriormente le perdite della rete idrica, mettere in sicurezza gli approvvigionamenti, ridurre il rischio idrogeologico, completare le fognature, incentivare il riuso dell’acqua depurata”.
“Già oggi – spiega il sindaco – abbiamo un miliardo e 850 milioni di euro di investimenti sull’acqua, sono risorse che arrivano dal Pnrr. Non mi spingo a dire che sia il più grande investimento sull’acqua dal tempo degli Antichi Romani, ma certamente lo è in epoca recente. Nel piano ha un ruolo fondamentale Acea, insieme a Roma Capitale”.
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