Mons. Hermann Gletter potrebbe succedere al cardinale Christoph Schönborn sulla cattedra episcopale di Vienna. La sua passione per l’arte contemporanea ha già scandalizzato i fedeli (quelli veri)
Dall’Austria dicono che mons. Hermann Gletter, vescovo di Innsbruck, sia in lizza per succedere al cardinale Christoph Schönborn sulla cattedra episcopale di Vienna, quando il Papa ne accetterà la rinuncia (Schönborn è ben oltre l’età canonica del pensionamento). Il favorito sarebbe l’arcivescovo di Salisburgo, ma in realtà è probabile che si vada a pescare qualche sorpresa. Si vedrà. Ma se fosse Gletter, prepariamoci a novità in grado di stupire. Il vescovo infatti è un amante dell’arte contemporanea, tanto da “abbellire” le sue chiese con opere che di solito scandalizzano i fedeli (quelli veri) e che fanno tanto parlare fuori dai confini.
Anni fa decise di far smembrare un crocifisso ligneo e di usare gli arti del povero Cristo come lancette d’un orologio. Poi s’inventò una rana crocifissa, quindi – per la quaresima dello scorso anno – fece installare nella chiesa dell’ospedale una pala d’altare raffigurante un uomo nudo. Quest’anno, un enorme cuore di maiale sovrasta l’altare, accostato al Sacro cuore di Gesù. L’arte contemporanea è già difficile di suo, ma qui si entra in meandri di difficile esplorazione. Non resta che immaginare cosa potrebbe diventare la cattedrale di Santo Stefano a Vienna.
- Matteo Matzuzzi
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Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.