La Roma è questa. Capace di vincere o perdere con chiunque. Portata a concedersi piccole, evitabili sofferenze anche nella partita più semplice, contro l’avversaria più arrendevole. La Roma non sa, né può essere, diversa da com’è. La Roma è applicazione, disponibilità, voglia di fare, mai di strafare. È anche distrazione, spesso fatale. La Roma è innanzitutto una coperta corta, non tanto numericamente, quanto qualitativamente (e vai con gli avverbi): nella stagione dei troppi impegni l’esercizio più complicato diventa perciò la gestione “fisica” di Dybala, Pellegrini, Matic, Smalling, Spinazzola, gli indispensabili.
Aggancio all’Inter
La Roma può prendere i tre punti con un solo tiro oppure, come ieri, segnare tre gol dopo venti tentativi. Confesso che non mi ha entusiasmato, la Roma che ha raggiunto l’Inter a 50 punti: ha ruminato calcio, cambiato più volte disegno, creato e sbagliato tanto, troppo, sotto porta. I primi dieci minuti la sua parte migliore. Dopo l’espulsione di Murillo la partita che non c’era mai stata si è definitivamente risolta.
Le offese a Stankovic
La Roma è Mourinho che trae il massimo da quello che ha, cava il sangue da una rapa, draws blood from a turnip. È una tifoseria sempre presente che non si preoccupa particolarmente dell’estetica, dello spettacolo: procede di fede, di fiducia nella sua guida. Peccato per la maleducazione di chi, dopo l’uscita di Murillo, ha voluto offendere un grande uomo di calcio come Stankovic, al quale quest’anno non è stato risparmiato nulla.
Riecco Wijnaldum
La Roma ora è selezione, scelte non definitive ma quasi: sono rientrati nei ranghi alcuni “bambini”, dico Volpato, Bove, il più impiegato, Tahirovic, oltre a Camara. La Roma è la crescita lenta, naturale, ma molto significativa di Gini Wijnaldum che ripropone finalmente i suoi efficacissimi inserimenti (un gol, un palo e un rigore procurato in 90 minuti). A dieci giornate dalla fine la Roma è ancora lì, dalle parti della Champions. A qualcuno questo non fa piacere. Ma nella vita ci vuole pazienza. PS. José Mourinho ha detto che “Mou resta” è una mia interpretazione. Candidata all’oscar: la consegna a giugno. Il produttore è naturalmente Dan Friedkin, quello di Dungeons & Dragons e Triangle of sadness.
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