Morì a causa di una crisi respiratoria mentre era in auto con la mamma, intrappolati nel traffico della via Cristoforo Colombo.
Si chiamava Antonio Bertoni e aveva 11 anni, quando il suo cuore cessò di battere.
Era il 14 aprile del 2019. Il prossimo 10 maggio, a quattro anni dalla tragedia, inizia il processo a carico di Sebastian C., Maria Francesca F. e Silvia F., tre medici dell’ospedale Bambino Gesù di Roma.
Secondo la Procura di piazzale Clodio, i sanitari non avrebbero diagnosticato al bambino un linfoma linfoblastico, mai scoperto – nonostante i tre accessi al pronto soccorso nel mese di febbraio – perché nessuno dei tre avrebbe ordinato esami approfonditi sul piccolo, né una radiografia al torace né una biopsia.
Le indagini dirette dalla pubblico ministero Gianfranca Dito sono giunte alla conclusione che il decesso sia sopraggiunto a causa della negligenza e imperizia dei medici che lo visitarono.
Il linfoma linfoblastico avrebbe impedito al piccolo Antonio di respirare portandolo alla morte prima di riuscire a raggiungere l’ospedale.
La tragica mattina del 14 aprile del 2019 il bambino era insieme alla mamma in auto in coda nel traffico della Colombo all’altezza di Casal Palocco.
Erano diretti all’ospedale San Camillo per dei controlli, in quanto Antonio durante la notte respirava con difficoltà.
All’improvviso il piccolo fu colto da malore e non riuscì più a respirare.
Con l’auto intrappolata nel traffico, la mamma vide morire il bambino accanto a sé.
Inizialmente a finire sotto accusa fu il traffico congestionato da incidenti e chiusure stradali per il Gran Premio di Formula E.
Ma durante le indagini, la Procura ha accertato che a causare il decesso sarebbero state le complicazioni del tumore non diagnosticato.