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Addio all’icona del cinema Raquel Welch: l’amore per i figli Tahnee e Damon

Lutto nel mondo del cinema: dopo una breve malattia è scomparsa a 82 anni Raquel Welch, attrice icona e sex symbol di Hollywood e del cinema internazionale. Lo ha riporta il sito americano Tmz, citando una fonte vicina alla famiglia.

L’attrice è diventata famosa per i suoi ruoli in Viaggio allucinante e Un milione di anni fa: fu il suo look – un bikini in pelle di daino – a trasformarla in un sex symbol. Ma è riuscita a farsi apprezzare anche come interprete in ruoli intensi o drammatici, ottenendo due nomination ai Golden Globe.

Raquel Welch, una carriera da sex symbol (e non solo)

Nata il 5 settembre 1940, Raquel Welch – pseudonimo di Jo Raquel Tejada – è nata a Chicago da padre boliviano e madre statunitense. Studiò danza e iniziò a partecipare a numerosi concorsi di bellezza, per esordire nel mondo della recitazione a 24 anni. Dopo alcune esperienze televisive, entrò nell’immaginario delle generazioni degli anni sessanta prima per la partecipazione nel fortunato film di fantascienza Viaggio allucinante di Richard Fleischer, poi per il ruolo di Loana in Un milione di anni fa di Don Chaffey.

Il manifesto del film, uscito nel 1966, con il primo piano dell’attrice in un provocante bikini in pelle, divenne un cult: la Welch si affermò subito come sex symbol, ma la sua carriera non si fermò lì, portandola ad affrontare diversi generi cinematografici.

Divenne infatti una delle star femminili più ambite negli anni ’60 e ’70, guadagnandosi anche un Golden Globe come migliore attrice per il suo ruolo di Costanza Bonacieux nel 1973 in I tre moschettieri di Richard Lester, con un cast stellare che comprendeva Richard Chamberlain, Oliver Reed, Charlton Heston, Christopher Lee e Faye Dunaway.

Negli anni successivi l’attrice ha recitato in Party selvaggio (1975) di James Ivory, Il principe e il povero (1977) di Richard Fleischer e L’animale (1977) di Claude Zidi, al fianco di Jean-Paul Belmondo. Nel 1987 ottenne la seconda nomination al Golden Globe come miglior attrice in una mini-serie o film per la televisione con Quando morire di Paul Wendkos, questa volta senza vincere il premio.

Negli ultimi anni aveva limitato gli impegni cinematografici e televisivi: la sua ultima partecipazione al cinema risale al 2017, con una parte nel film How to be a Latin Lover di Ken Marino.

Raquel Welch, la vita privata e l’amore per i figli

Nella sua vita Raquel Welch è stata sposata quattro volte: il primo marito, James Welch, è quello da cui ha preso il cognome che le è rimasto per tutta la carriera. Dal loro legame sono nati i due figli Damon (1959) e Tahnee (1961).

Entrambi hanno seguito le orme della madre: il primogenito ha recitato per il cinema tra gli anni ’80 e ’90. Più fortunata è stata invece la carriera della sorella Tahnee Welch, che ha iniziato a recitare proprio in Italia, dove si impose grazie al film di Carlo Vanzina Amarsi un po’…, al fianco di Claudio Amendola e Virna Lisi, per poi imporsi a Hollywood con il film Cocoon, l’energia dell’universo, diretto da Ron Howard.

La vita sentimentale di Raquel è stata piuttosto turbolenta: nel 1967 il secondo matrimonio con Patrick Curtis, ex baby attore e nipote del regista Billy Wilder, che ha prodotto diversi film della moglie dalla quale ha divorziato poi nel 1973. Nel 1980 si è sposata con il produttore cinematografico André Weinfeld, da cui divorzierà nel 1990 e infine nel 1999 con Richard Palmer, a cui dirà addio nel 2008.

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