“Per celebrarli, dobbiamo proteggerli”. È il messaggio lanciato da Massimo Tortorella, presidente Consulcesi, in occasione della Giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari e in un momento in cui le aggressioni ai danni dei sanitari sono drammaticamente aumentate.
“Il periodo 2021-2022 è stato un biennio nero per le aggressioni ai sanitari e i primi mesi di quest’anno non sembrano aver segnato un cambio di tendenza”, sottolinea Tortorella. “Sono aumentate dal 40% al 50% le segnalazioni e le richieste di aiuto che arrivano ai legali Consulcesi”. Le stime fanno riferimento al periodo che parte dal 2020, da quando Consulcesi ha attivato il telefono rosso 800.620.525, un supporto specializzato per tutti i lavoratori della sanità che hanno subito delle aggressioni e non sanno come tutelarsi.
“Gli operatori sanitari ci chiedono suggerimenti e consigli per tutelarsi dinanzi a situazioni che possiamo definire ‘borderline’. Molti lavorano nonostante la paura e vogliono capire quali strumenti hanno a disposizione per difendersi da eventuali attacchi verbali o addirittura fisici”.
Consulcesi, dunque, mira a sostenere e supportare gli operatori sanitari ai primi segnali di rischio, prima cioè che diventino protagonisti dei tristi eventi di cronaca che leggiamo quasi ormai ogni giorno sui giornali. “In quest’ottica stiamo continuando a investire per ampliare il catalogo di formazione ECM dedicato al counselling e al rapporto medico-paziente, convinti dell’importanza di imparare a gestire e disinnescare situazioni complesse e complicate prima che degenerino”, sottolinea Tortorella.
Nel frattempo, Consulcesi, che ha accolto positivamente l’annuncio dell’apertura di presidi di polizia negli ospedali, nonché l’ipotesi di rivedere i calcoli per il fabbisogno di medici, si impegna ancora una volta a seguire e a monitorare affinché vengano rispettati gli impegni presi. “Il nostro impegno, che è poi da sempre la nostra vocazione, è quello di aiutare e sostenere chi ogni giorno si prende cura di noi e dei nostri cari”, conclude Tortorella.
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