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Allo Spazio COMEL la bipersonale “Metamorfosi Dialogo a Due Mani”

Redazione

Dopo il successo dell’antologica dedicata ai 50 anni di carriera del Maestro Antonio Farina, proseguono uno dopo l’altro gli eventi che celebrano i 10 anni di attività dello Spazio COMEL: sarà inaugurata sabato 8 ottobre la mostra “Metamorfosi – Dialogo a due mani” che vede protagonisti Fernando Falconi, pittore di Sermoneta, e Pasquale Simonetti scultore proveniente dalla provincia di Napoli.

La mostra, a cura di Mino Iorio e Marcella Magaletti, propone in esposizione opere di pittura realizzate con vari materiali e sculture in bronzo, legno marmo e basalto. I linguaggi dei due artisti, sebbene diversi tra loro, conducono una stessa indagine sulla materia che sfocia in opere niente affatto realistiche ma nelle quali arte e natura sembrano comunque convergere ed evocare forti emozioni.

Gli artisti impongono una “metamorfosi”, come recita il titolo della mostra, alla materia parlando all’osservatore attraverso le forme, i colori e la composizione delle loro opere.

La mostra sarà inaugurata sabato 8 ottobre alle ore 18.00 e rientra tra gli eventi della Giornata del Contemporaneo. Si potrà visitare l’esposizione tutti i giorni dalle 17 alle 20 fino al 23 ottobre.

Fernando Falconi è nato a Sermoneta nel 1940, Fernando Falconi si forma dapprima come autodidatta, poi nei primi anni ’80 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove è allievo di Toti Scialoja. In questi anni si avvicina all’astrattismo e poi all’informale che si è arricchito di un uso lirico ed espressivo del colore e dell’utilizzo di inserti polimaterici. Ha esposto in personali e collettive sia a Latina e provincia che nel resto d’Italia e all’estero.

Pasquale Simonetti  nasce nel 1954 a Carbonara di Nola (NA). Frequenta l’istituto d’Arte F. Palizzi di Napoli e consegue il titolo di Maestro d’Arte e Maturità in Arte Applicata. Durante gli studi inizia la lavorazione del gesso, proseguendo poi con marmo, legno e bronzo. Nella seconda metà degli anni ’70 si trasferisce nel modenese dove continua la sua attività espositiva e produttiva; nel 1985, al rientro nel paese natio seguono anni di riflessione e studio. Prosegue la sua carriera artistica partecipando a mostre collettive e personali. Ha realizzato diverse opere monumentali.

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