Bologna-Lazio, le pagelle dei biancocelesti: Casale sicuro, Milinkovic irriconoscibile

Manda in campo la Lazio migliore, che risponde sempre con intensità e aggressività ai ritmi alti del Bologna. Fino all’ultimo cerca la vittoria, e questo è un particolare molto importante.  

Il palo lo salva su un colpo di testa di Ferguson, poi è molto bravo su una conclusione di Barrow. Che poi gli fa correre un brividone nel finale di serata. 

Nella fase di difesa dalla sua parte la Lazio vive di affanni, ma quando accellera ecco che diventa pericoloso.  

C’è, eccome se c’è, si fa sempre valere sia di testa che di piede, ormai è diventato una certezza per Sarri. Non sbaglia praticamente niente.  

Da quella che dovrebbero essere le sue mattonelle Ferguson colpisce un palo, ma è la difesa nel suo complesso che sbaglia, non è tanto un suo errore.  

Fa fatica a sinistra, dovendo far fronte anche alle sovrapposizioni di Posch.  

Il suo primo tempo non è di sicuro all’altezza delle sue immense potenzialità in tutte e due le fasi del gioco. Il secondo tempo? Stesso copione, stesso risultato. Irriconoscibile. 

Sempre al posto giusto e sa sempre cosa fare e come farlo. Ammonito, salterà il derby, e sarà un’assenza molto grave.  

Confeziona un assist meraviglioso per Pedro, poi solo davanti a Skorupski gli tira addosso. Sarri lo fa uscire, perché? Era acciaccato o scelta tecnica? orta quanto meno dinamismo.  

Luis Alberto lo mette davanti a Skorupski, anche se un po’ defilato, e lui manda colpevolmente a lato un pallone d’oro. Incide poco. ualche corsa la garantisce.  

Si muove poco e assicura brillantezza, si fa parare da Skorupski un pallone che aveva calciato a colpo sicuro.  

Crea continui grattacapi a Posch come gli era accaduto con pochi altri dirimpettai fin qua, fa valere la sua qualità e la sua capacità di saltare l’uomo nel breve. Chiude con il serbatoio vuoto.