Conferimento supplenze online: il fallimento è totale. USB Scuola chiede il ritorno alle convocazioni in presenza
Il sistema di conferimento delle supplenze in modalità telematica si è rivelato fallimentare. Dalla Lombardia alla Sicilia, l’algoritmo ha generato enormi quantità di errori per cui ci troviamo con docenti assegnati a posti inesistenti, scavalcati, erroneamente considerati rinunciatari e con un enorme disagio delle scuole e violazione del diritto al lavoro per migliaia di insegnanti precari.
USB Scuola ha effettuato un altissimo numero di interventi presso gli UST di tutt’Italia per fare correggere gli errori, ma l’unica soluzione che riteniamo opportuna e necessaria, vista la fine dell’emergenza sanitaria, è tornare alle convocazioni in presenza che garantiscono trasparenza nelle operazioni e una soluzione immediata dei problemi che possono sempre verificarsi.
Non è accettabile che i lavoratori e le lavoratrici a tempo determinato debbano ulteriormente subire un massacro di diritti ed essere sottoposti ad uno stress intollerabile in agosto per scegliere le preferenze di scuola alla cieca, senza conoscere le disponibilità e le possibilità, compilare un modulo online farraginoso e ad altissimo rischio di errore, per poi ricevere supplenze fantasiose, quando non inesistenti, a scuola iniziata, o trovarsi senza motivo reale esclusi dalle procedure.
Comprendiamo bene le ragioni del Ministero nel perseguire su questa strada: lasciare sempre meno spazio per l’incontro, il confronto, il dialogo e la discussione, che potrebbe persino sfociare in momenti di protesta e, soprattutto, di comprensione della condizione comune di difficoltà agevola enormemente la volontà governativa (quale che sia il governo) di dividere ancora di più i lavoratori, di isolarli, di metterli gli uni contro gli altri e proseguire con sempre meno ostacoli verso obiettivi di riduzione di diritti, salari e posti di lavoro.