Caro energia, il Governo interviene contro la morsa che stringe ogni giorno di più famiglie e imprese. Tra le indicazioni fornite, quella di posticipare l’accensione dei riscaldamenti, che dovranno essere inoltre tenuti più bassi del normale e spenti un’ora prima. Le regole, cui dovremo sottostare per la prossima stagione autunno-inverno, sono state messe a punto in queste ore dal Ministero della Transizione Ecologica. Il quale, oltre a quanto gas abbiamo a disposizione nel caso i rubinetti dovessero essere totalmente chiusi, ci spiega anche che entro il 2024 saremo totalmente liberi dalla dipendenza dalla Russia.
CARO ENERGIA, LE NORME PER IL RISCALDAMENTO
Scopo delle linee guida contro il caro energia è ridurre i consumi di gas naturale del 15%, quota in linea con quella prevista per l’Eurozona. In primo luogo, avremo circa 2 settimane di riscaldamento in meno: l’esercizio sarà infatti avviato 8 giorni dopo e si concluderà 7 giorni prima. I termostati dovranno inoltre essere impostati a 19 gradi nelle abitazioni e a 17 nelle imprese e nelle botteghe degli artigiani. L’orario di accensione varierà inoltre da zona a zona: si andrà dalla A, la più calda e che disporrà di 5 ore al giorno, alla F, più fredda e che non subirà limitazioni.
CARO ENERGIA, FONTI ALTERNATIVE E COMPORTAMENTI VIRTUOSI
Al contempo, dovrà essere portata al massimo la produzione di energia a carbone e olio. A tale obiettivo le centrali attualmente in funzione dovranno lavorare fino al 31 marzo 2023. Il Piano prevede però anche altri comportamenti ‘virtuosi’: docce un pò più fredde e meno lunghe; riscaldamento con le stesse pompe elettriche usate durante l’estate; abbassare il fuoco dopo l’ebollizione; accendere il forno meno a lungo; lavatrici e lavastoviglie usate totalmente cariche; staccarne la spina quando non le si usa; spegnere o impostare il basso consumo del frigo quando si va in vacanza.
CARO ENERGIA, L’IMPATTO DEL PIANO SUI CONSUMI
In più, non si dovranno tenere in standby Tv, decoder e Dvd e le lampadine meno accese. A tali pratiche, che non impattano sulle casse familiari/aziendali, se ne aggiungono altre che prevedono invece una spesa: ad esempio, sostituire gli elettrodomestici e i climatizzatori più energivori; installare pompe elettriche, al posto delle caldaie a gas, e pannelli solari termici; sostituire le lampadine tradizionali con quelle al led. Tutto questo complesso di norme si stima che potrebbe portarci ad un contenimento dei volumi di gas nell’ordine dei 5,3 miliardi di Smc.