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Conte incontra i neoeletti alla Camera e annuncia la «manifestazione nazionale»

Il leader del Movimento 5 stelle incontra gli eletti alla Camera e annuncia una «opposizione dura e intransigente», ma continua ad andare per la sua strada per quanto riguarda la manifestazione pacifista che ha annunciato nei giorni scorsi, senza riferimenti al sit-in di fronte all’ambasciata russa proposto per giovedì dal Pd

Giuseppe Conte ha raggiunto in tarda mattinata i neoeletti del Movimento 5 stelle alla Camera, dove in un incontro preparatorio all’auletta dei gruppi parlamentari affronterà con deputati e senatori tutte le priorità dei primi giorni della nuova legislatura. 

Entrando, l’ex premier ha ribadito che il M5s continuerà a battere sul tasto della manifestazione pacifista «nazionale», che Conte ha lanciato qualche giorno fa sul quotidiano Avvenire. «Sull’Ucraina da parte nostra non c’è nessuna ambiguità. Solo una condanna della Russia, abbiamo condannato anche questi ultimi attacchi, e dato sostegno alla popolazione ucraina. Ma il problema è che è scomparso il negoziato di pace. Per questo auspichiamo una grande manifestazione nazionale sulla quale non vogliamo mettere il cappello. Vorremmo che tutti i cittadini partecipassero». L’ex premier spera di ottenere con l’evento «la preparazione di una grande conferenza sulla sicurezza sotto l’egida delle Nazioni Unite e con la partecipazione della Santa Sede».

Le proporzioni che Conte ha in mente sembrano molto diverse da quelle del sit-in che starebbe organizzando il Pd davanti all’ambasciata russa per giovedì, dopo un’altra manifestazione davanti all’ambasciata iraniana e la prima seduta del nuovo parlamento. L’iniziativa, per il momento, non è stata nemmeno menzionata da Conte. 

La prima volta

L’avvocato ha ammesso di essere anche lui colpito dal suo futuro da parlamentare. «È il primo incontro che facciamo con i parlamentari e c’è emozione anche per me perché come sapete anche per me e’ la prima volta. Ci confronteremo da subito per coordinarci in modo efficace» ha detto ai cronisti che lo aspettavano all’ingresso. Per il futuro, Conte ha promesso un’opposizione «dura, senza sconti» ma non «un ostruzionismo preconcetto» al prossimo governo di destra. 

Le prime parole che il leader grillino ha rivolto agli eletti hanno riguardato la fiducia dei cittadini, che per il Movimento sarebbe il «bene più prezioso». «Sono tanti i cittadini che hanno superato il cerchio di fuoco eretto dal “sistema” contro di noi e hanno compreso la difficoltà di agire in un contesto che ci voleva emarginare. A questi cittadini siamo grati perché hanno contribuito a rilanciare la nostra azione e ci hanno restituito l’”onore” politico, che nella nostra coscienza sapevamo in realtà di non avere perso: ci hanno riconosciuto coerenza e linearità di azione».

Le priorità

L’avvocato anche in assemblea non si rassegna a essere messo nell’angolo dei filoputiniani.  «Un diffuso interventismo bellicista prova a rintuzzare qualsiasi discussione – ha proseguito -. Un finto patriottismo cerca di mettere la mordacchia a qualsiasi interrogativo, a qualsiasi tentativo di discussione. Usano in modo vergognoso l’accusa di filo-putinismo come una clava per soffocare qualsiasi democratico confronto. Perfino quando abbiamo invocato una discussione in Parlamento, come si addice a una democrazia parlamentare, ci siamo scontrati con un muro governativo insormontabile».

Per Conte, è importante anche difendere le misure di bandiera dei Cinque stelle. «Il mandato degli elettori è chiaro anche nella richiesta di difendere tutte le buone misure introdotte quando eravamo al governo, a partire dal reddito di cittadinanza, dal superbonus, dalla legge anticorruzione». Su questo non esclude che si discuta anche con la maggioranza: «Siamo disponibili a intervenire per migliorare queste misure e stabilizzarle nel tempo. Siamo consapevoli che la riforma del reddito di cittadinanza, per coloro che sono idonei al lavoro, deve ancora incrociare una più organica ed efficace riforma del sistema delle politiche attive. Ci stiamo lavorando e su questo intendiamo confrontarci con tutte le forze politiche. Ma che nessuno pensi di smantellare questo necessario sistema di protezione sociale, più che mai necessario in questa fase recessiva».

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