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Denuncia la ex per maltrattamenti: “Non ero libero di andare a bere un caffè”

“Non ero libero neanche di prendere un caffè in più perché era motivo di litigio”. A dirlo, davanti al giudice monocratico Elisabetta Massini, un 40enne viterbese che nel 2019 denunciò l’ex compagna accusandola di maltrattamenti. Martedì, in aula, l’uomo ha ricapitolato i fatti. “La nostra relazione è durata tre anni e mezzo – ha raccontato l’uomo, costituitosi parte civile nel procedimento a carico dell’ex partner -. La prima volta la querelai nel 2017, ma decisi di ritirare la denuncia. In seguito ci riappacificammo. La convivenza vera e propria fu piuttosto ridotta. Si tratta di un paio di settimane, forse tre, tant’è che mantenni la residenza a casa mia. Fui io ad andare a vivere da lei, che ha anche un bambino frutto di una precedente relazione”. L’uomo ha proseguito spiegando di essere affetto da una patologia psichiatrica che lo portava a fuggire e ad allontanarsi dalla compagna. “In verità, devo anche precisare, che ho una sindrome bipolare e lei ne era a conoscenza. Certe volte scappavo per giorni e settimane intere e in quei periodi non ci sentivamo nemmeno al telefono. Solitamente andavo a casa mia, ma poi tornavo da lei e facevamo pace – ha affermato la presunta vittima -. Dovevo fare tutto quello che diceva lei altrimenti mi aggrediva fisicamente”.

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