Nella rete delle dimore storiche ora anche Castello Orsini di Sant’Angelo e il Parco della Rimembranza di Mentana
Cresce ancora il numero di dimore e giardini storici inseriti nella Rete della Regione Lazio. Con il nuovo accreditamento si aggiungono infatti altri 12 siti tra palazzi, ville, complessi architettonici e paesaggistici e parchi di enorme valore storico e artistico, portando in totale a 183 i beni accreditati nella Rete regionale. Tra questi due gioielli del Nord Est: il Castello Orsini di Sant’Angelo e il Parco della Rimembranza di Mentana.
La Regione Lazio in questi anni ha inteso valorizzare e promuovere il vasto patrimonio culturale di dimore, ville, parchi e giardini storici presenti nella Regione, fin dall’approvazione nel 2016 di una Legge specifica per la tutela delle ville, delle dimore e dei parchi storici.
Uno strumento concreto per sostenere il recupero e la valorizzazione di una parte importante e fino a oggi sottoutilizzata del patrimonio architettonico e artistico del Lazio: le dimore storiche non hanno solo un valore culturale proprio, che come tale deve essere tutelato, ma possono diventare un volano importante per produrre ricchezza e incentivare il turismo. E in questi anni la rete delle dimore si è costantemente ampliata, passando dalle 96 del 2017 fino alle attuali 183.
Le nuove dimore accreditate sono il Castello Orsini Naro a Mompeo (RM), il Castello Orsini Cesi a Sant’Angelo Romano (RM), il Castello Baglioni a Graffignano (VT), Palazzo Crescenzio e il Parco della Rimembranza a Mentana (RM), il Complesso di S. Maria in Fornarola, la Galleria degli Specchi e l’appartamento estivo di Palazzo Borghese e la Galleria Doria Pamphilj a Roma, Palazzo Chigi a Viterbo, Palazzo Guarini Antonelli a Priverno (LT), Palazzo Gottifredo ad Alatri (FR) e il piano nobile di Palazzo Pelliccioni a Poli (RM).
Il Castello Orsini Cesi a Sant’Angelo Romano
Il Castello Orsini-Cesi di Sant’Angelo Romano risale al XII secolo. Il nome completo è Castello Orsini-Cesi-Borghese, per via dei diversi proprietari che ha avuto nel corso degli anni. Infatti, il Castello fu preso prima dalla famiglia Orsini per il matrimonio tra Perna Capocci e Ugo Orsini, poi fu acquisito da Federico Cesi, che divenne anche principe di Sant’Angelo, e infine passò a Giovanni Battista Borghese.
Ospita anche un museo naturalistico ora chiuso, mentre il castello è stato dato in gestione a una associazione, la “Federico Cesi”. Il castello è stato restaurato sotto l’amministrazione di Rino Mattei, a fine anni duemila.
Ara ossario nel parco della Rimembranza di Mentana
Attiguo al museo il parco della Rimembranza in cui sorge l’ara-ossario. Conserva i resti dei 300 volontari garibaldini caduti nella intera Campagna del 1867, opera dell’architetto Fallani (anno 1877). Tra i nomi dei caduti scolpiti ai lati del monumento ci sono quelli dei fratelli Cairoli, di Giuditta Tavani Arquati e di suo marito Francesco Arquati, di Monti e di Tognetti la cui decapitazione per mano del governo pontificio avvenne nel 1868.
Mentana – Oggi a Palazzo Borghese la presentazione del mosaico