Il centrodestra trova la quadra, mentre l’opposizione si spacca. E domani inizia il valer del consultazioni al Quirinale
Roma – Si procede a passo spedito verso la formazione del nuovo Governo: oggi sono stati nominati gli 8 vice-presidenti di Camera e Senato, non senza polemiche. Il centrodestra a Palazzo Madama (in cui spicca l’assenza di Silvio Berlusconi) ha scelto Maurizio Gasparri (FI) e Gian Marco Centinaio (Lega), quest’ultimo già Sottosegretario di Stato nel Governo Draghi. Le altre due vicepresidenze verranno occupate da Anna Rossomando (Pd) e Mariolina Castellone (Movimento 5 Stelle). A Montecitorio, invece, eletti Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia) e Giorgio Mulè (FI), oltre che Anna Ascani (Pd) ed il Ministro dell’ambiente uscente Sergio Costa (Movimento 5 Stelle).
Da segnalare l’uscita dei rappresentanti di Terzo Polo (Azione/ItaliaViva) sia alla Camera che al Senato. Il segretario di Azione, Carlo Calenda, aveva pre-annunciato l’astensione tramite un breve messaggio alla stampa: “Noi non parteciperemo al voto di oggi. Non lo faremo perché Movimento 5 Stelle e Partito Democratico hanno fatto un accordo tra di loro per votarsi i rispettivi candidati. Non è molto rilevante non avere una vice-presidenza, ma lo è il fatto che il Pd ha scelto da che parte stare: ha deciso di ricostruire un’alleanza con i grillini. Noi continueremo a lavorare per creare un Terzo Polo”.
Anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha postato un video-messaggio sui propri Social: “Ci sono 4 posti per le vice-presidenze ma solo 3 opposizioni: Pd e M5S hanno scelto di tagliarci fuori. Quando nel 2013 fecero una cosa simile, noi demmo il voto a Di Maio affinché i 5 Stelle potessero esprimere il proprio vice-presidente, essendo un principio di buona condotta elementare. Resteremo fuori dall’Aula e porteremo il caso sul tavolo del Presidente della Repubblica”.
Nelle scorse ore Enrico Letta ha dichiarato: “Renzi e Calenda? Provocazioni ed attacchi insopportabili, sembra che l’opposizione si debba ridurre a cosa dicono loro di noi. Così diventa insostenibile“. Giuseppe Conte, invece, ha congelato eventuali alleanze con gli altri partiti: ”Gli accordi preventivi sono inutili. Strada facendo vedremo chi condivide le nostre battaglia, inutile fare discorsi a tavolino. L’opposizione si dimostra facendola: c’è qualcuno pronto a fare da stampella alle forze di maggioranza”.