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Gioco illegale in Italia: a lavoro l’ADM e la politica per arginare il fenomeno

Gli affari delle mafie, in Italia ed in Europa, ormai coinvolgono tutti i settori. Non fa eccezione il gioco d’azzardo, essendo ormai contaminato da un ampio settore illegale che produce introiti e contribuisce al riciclaggio del crimine organizzato. Un giro d’affari che supera i 20 miliardi di euro, cifra salita ancor di più dopo il lockdown. A fronte di tentacoli che il crimine non smette di allungare, c’è chi provvede a combattere sul campo qualsiasi fenomeno di infiltrazione, che va a danneggiare la salute economica e mentale degli utenti.

Proprio per questo l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli aggiorna costantemente la sua blacklist, la lista nera che anno dopo anno conta i siti o gli operatori illegali, non autorizzati ad operare sul mercato italiano. A fine 2022 gli operatori illegali hanno sfiorato le 10.000 unità, con i siti prontamente oscurati. I dati sono tutti in crescita e variano da mese a mese, come conferma Gaming Insider.

Il lavoro non solo deve essere capillare ma anche quantomai meticoloso ed attento. Da Reggio Calabria a Torino, il crimine ha messo il gioco nel mirino per più motivi, ma il principale resta quello del riciclaggio di denaro sporco da “riconvertire” in denaro pulito. Attività questa tra le preferite dalle ‘ndrine romane: inchieste incastrano i vertici della mala romana, dai Casamonica agli Spada, intenti – tra le altre attività – anche a quella del gioco illegale. Il fenomeno è generale ed allargato.

Non si fermano nemmeno le operazioni antiriciclaggio: sempre secondo  i numeri raccolti da Gaming Insider, nel 2022 sono state ben 9266, segnalate all’Unità di Informazione Finanziaria di Bankitalia. La maggior parte delle segnalazioni provengono da operatori di giochi, scommesse, gestori di slot e concessionari di casinò. Il dato è preoccupante perché, nel 2021, le segnalazioni erano a poco più di settemila. Sono aumentate e, probabilmente, aumenteranno ancora. Il valore delle segnalazioni ammonta a 200 milioni circa. L’illegalità imperversa e va arginata perché – dal comparto legale – sottrae ogni anno circa 2 miliardi di euro.

L’impegno dell’ADM è continuo ma anche quello del mondo politico non manca: la Commissione Antimafia è a lavoro da mesi per scardinare ogni tipo di infiltrazione malavitosa nel settore gioco ma al momento si è ben lontani da un testo unico da approvare.

Anche l’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha giurato guerra al gioco illegale, e più in generale nella lotta alle mafie. Da destra a sinistra il grido è stato unanime, ma servono i fatti: è sul tavolo una proposta di legge per l’istituzione della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle mafie, programma promosso anche da Don Ciotti e dall’Associazione Libera, da realizzare – si spera – entro l’anno attualmente in corso. La blacklist- per quanto costantemente aggiornata – ormai da sola non basta più.

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