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LATINA – Si è riunito il Comitato “Decoro di Via Morosini” che, visto il mancato intervento delle istituzioni relativamente al degrado ed al mancato decoro del quartiere, ha deciso di aderire insieme alla Cisl di Latina  alla mobilitazione generale della città presso  Piazza della Libertà il 24 marzo alle ore 18.  Le problematiche ben rappresentate alle Istituzioni sembrano essere cadute nel dimenticatoio quando invece la situazione peggiora di giorno in giorno e necessita di un intervento urgente proprio a salvaguardare quelle Persone fragili ed in balia degli eventi e del loro fragile destino.

“Ci aspettavamo vista l’urgenza espressa nell’incontro un intervento tempestivo da parte di chi rappresenta lo Stato, visto che la città vive l’assenza del Sindaco che è espressione della politica – dice Roberto Cecere, Segretario Generale della Cisl di Latina – Non è accettabile che a distanza di 15 giorni nulla si è fatto rispetto ad un intervento sostanziale per avviare un percorso comprensivo di decoro, sicurezza e dignità”. L’immobilismo nell’affrontare questa drammatica situazione non fa che aumentare l’esasperazione proprio dei suddetti cittadini che non vedendo azioni concrete possono far scaturire  azioni di intolleranza, o viceversa il verificarsi di reati di aggressione come si apprende dalla recente cronaca. Di fatto i negozianti proprio per paura anticipano la chiusura delle proprie attività commerciali, proprio per evitare che si verifichino brutti episodi. Roberto Cecere ha concluso:” Occorre ridare  una dignità sia alle persone indigenti sia alla comunità che dopo tanti appelli vuole alzare la testa e guardare avanti per risolvere problematiche sociali, di decoro e sicurezza che interessano tutti. La tempistica nel mettere in campo azioni per ristabilire un quadro di normalità e di prevenzione è fondamentale, intervenire solo dopo un fatto di cronaca è un fallimento di tutti. Abbiamo percorso tutta la strada del dialogo e del confronto ma se non giungono soluzioni adeguate e tempestive non rimane altro che scendere in piazza proprio nel luogo dove risiede la rappresentanza dello Stato”.

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