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la XXXIV Giornata nazionale delle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti

In arrivo la XXXIV Giornata nazionale delle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti

Domenica 18 settembre 2022

Torna l’appuntamento annuale che richiama l’attenzione sulla missione dei sacerdoti, sulla loro opera e sulle Offerte dedicate al loro sostentamento.

Tra i 33mila preti diocesani segnaliamo nel Lazio Don Antonio Pesciarelli e Mons. Marco Fibbi, cappellani della Casa di reclusione di Rebibbia e della Casa circondariale Raffaele Cinotti – Nuovo Complesso Rebibbia a Roma, impegnati nell’offrire una porta sul mondo ai detenuti. 

Ogni giorno ci offrono il loro tempo, ascoltano le nostre difficoltà e incoraggiano percorsi di ripresa: sono i nostri sacerdoti che si affidano alla generosità dei fedeli per essere liberi di servire tutti.

Per richiamare l’attenzione sulla loro missione, torna domenica 18 settembre la Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento del clero diocesano, che sarà celebrata nelle parrocchie italiane.

La Giornata – giunta alla XXXIV edizione – permette di dire “grazie” ai sacerdoti, annunciatori del Vangelo in parole ed opere nell’Italia di oggi, promotori di progetti anti-crisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione, punto di riferimento per le comunità parrocchiali. Ma rappresenta anche il tradizionale appuntamento annuale di sensibilizzazione sulle offerte deducibili. “È un’occasione preziosa – sottolinea il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni per far comprendere ai fedeli quanto conta il loro contributo. Non è solo una domenica di gratitudine nei confronti dei sacerdoti ma un’opportunità per spiegare il valore dell’impegno dei membri della comunità nel provvedere alle loro necessità. Basta anche una piccola somma ma donata in tanti”.

Nonostante siano state istituite nel 1984, a seguito della revisione concordataria, le offerte deducibili sono ancora poco comprese e utilizzate dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale; in molte parrocchie, però, questo non basta a garantire al parroco il necessario per il proprio fabbisogno. Da qui l’importanza di uno strumento che permetta ad ogni persona di contribuire, secondo un principio di corresponsabilità, al sostentamento di tutti i sacerdoti diocesani.

“Le offerte – aggiunge Monzio Compagnoni – rappresentano il segno concreto dell’appartenenza ad una stessa comunità di fedeli e costituiscono un mezzo per sostenere tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro. La Chiesa, grazie anche all’impegno dei nostri preti, è sempre al fianco dei più fragili e in prima linea per offrire risposte a chi ha bisogno”.

Un impegno costante come quello di Don Antonio Pesciarelli e di Mons. Marco Fibbi, cappellani rispettivamente della Casa di reclusione di Rebibbia e della Casa circondariale Raffaele Cinotti – Nuovo Complesso Rebibbia a Roma, che esercitano la loro missione sacerdotale tra i detenuti sofferenti per il distacco dagli affetti più intimi e dalla società. In un vissuto segnato dolorosamente dalla colpa commessa ma anche dalla volontà di meritarsi una seconda opportunità, il servizio dei sacerdoti si espleta tra l’ascolto e l’esercizio della speranza, fornendo agli ospiti un solco di riferimento per ricostruire il proprio futuro. “Devi entrare qui con una mentalità liberaspiega don Antonio Pesciarelli a Giovanni Panozzo nel filmato “Ti ascolto” che si può vedere al link https://www.unitineldono.it/le-storie/dietro-le-sbarre-per-portare-labbraccio-di-una-famiglia/perché sono fratelli da amare e noi siamo qui per ascoltarli, sono persone che hanno tanto bisogno”. Una cura e un rispetto necessari per quanti provano a vivere l’esperienza carceraria come momento di riflessione e di meditazione nell’ottica di ottenere, attraverso la consapevolezza delle proprie responsabilità, un nuovo respiro per la propria vita che possa superare definitivamente gli errori commessi in passato. Lo sa bene Dario, uno dei detenuti: “Prima ero una persona completamente diversa, anche nel comportamento carcerario: ero aggressivo con i miei compagni e con gli assistenti. Per questo trovo che sia molto importante l’aiuto che ci dà don Antonio”.

Un aiuto spirituale e, allo stesso tempo, materiale perché spesso il sacerdote si adopera per soddisfare piccole esigenze quotidiane e, a volte, resta l’unico legame con la famiglia. La pandemia ha ulteriormente indebolito la possibilità di comunicare, rischiando di isolare i detenuti dal contatto diretto con i familiari. “Anche le misure cautelative legate al Covid hanno influito moltissimo sugli ingressi in carceresottolinea monsignor Fibbiperché ad esempio alcuni detenuti venivano spostati per fare la quarantena e le famiglie erano completamente tagliate fuori. In quella fase eravamo noi cappellani a fornire informazioni ai parenti”.

Il cappellano diventa così un approdo sicuro per iniziare un percorso di avvicinamento a Dio e anche un supporto per le persone che vivono dietro e fuori le sbarre, emergendo come figura di riferimento per entrambe le parti. “Credo proprio che a vivere la parte più dura dell’esperienza carcerariaspiega Danilo, detenuto da più di cinque anni a Rebibbiasia chi sta fuori e ti aspetta”.

Un servizio prezioso vissuto anche con la collaborazione di tanti volontari – Caritas e Comunità di Sant’Egidio distribuiscono doni e dolci nei periodi di festa – e con la certezza di diventare, col passare del tempo, una indispensabile presenza di famiglia. “Don Antonio è uno di noi, è un amico che ci ascoltaprosegue Daniloresta anche a pranzo o a cena quando lo invitiamo. In carcere è importante impiegare bene il tempo, nello studio e anche nella riflessione: io mi sono reso conto che avrei potuto dedicare molto più tempo ai miei figli che avevano bisogno di me e non c’ero”.

E da queste fragilità che si nutrono di rimorsi bisogna ripartire ogni giorno, perché l’esperienza carceraria non diventi uno sterile periodo di reclusione, ma possa rappresentare un momento per prendere coscienza dei propri sbagli. Nelle carceri italiane si respirano storie di un’umanità ai margini che chiede di non essere abbandonata. “Venire qui è visitare le periferieconclude Don Antonioe sappiamo che sarebbe stato uno dei luoghi privilegiati anche da nostro Signore. Qui il tempo si passa ad ascoltare”.

Questa è solo una delle tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio da sacerdoti, impegnati in prima linea, e dalle loro comunità. I sacerdoti sono sostenuti dalle offerte liberali dedicate al loro sostentamento. Nel sito www.unitineldono.it è possibile effettuare una donazione ed iscriversi alla newsletter mensile per essere sempre informati su storie come queste che, da nord a sud, fanno la differenza per tanti.

Destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero, le offerte permettono, dunque, di garantire, in modo omogeneo in tutto il territorio italiano, il sostegno all’attività pastorale dei sacerdoti diocesani. Da oltre 30 anni, infatti, questi non ricevono più uno stipendio dallo Stato, ed è responsabilità di ogni fedele partecipare al loro sostentamento. Le offerte raggiungono circa 33.000 sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 preti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e circa 3.000, ormai anziani o malati dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo.

In occasione della Giornata del 18 settembre in ogni parrocchia i fedeli troveranno locandine e materiale informativo per le donazioni.

Per maggiori informazioni:

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Conferenza Episcopale Italiana

SERVIZIO PER LA PROMOZIONE

DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA

Allegato 1

La raccolta storica delle offerte per i sacerdoti destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero

Nella tabella che segue sono raccolti i dati storici sulla raccolta annuale delle offerte per i sacerdoti, destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero (I.C.S.C.) che le distribuisce ai circa 33 mila sacerdoti diocesani, dal 1989 al 2021.

Dati storici sulla raccolta annuale delle offerte per i sacerdoti (Fonte: elaborazione C.E.I. su dati dell’I.C.S.C.)

        Anni Donazioni (migliaia di €) Numerosità

delle offerte

Numerosità

degli offerenti*

Offerta media

(in €)

1989 13.193 105.704 98.367 125
1990 20.377 175.132 139.821 116
1991 21.232 185.370 143.124 115
1992 23.535 211.138 168.051 111
1993 22.492 189.213 152.362 119
1994 23.736 196.417 163.018 121
1995 22.397 190.057 156.395 118
1996 21.879 203.044 162.825 108
1997 21.773 197.588 155.712 110
1998 21.398 192.072 150.781 111
1999 20.553 189.475 148.049 108
2000 20.031 181.453 143.091 110
2001 19.293 182.634 143.476 106
2002 19.036 182.272 143.215 104
2003 18.326 176.801 140.280 104
2004 18.229 177.890 138.682 102
2005 17.470 169.764 133.411 103
2006 16.369 155.501 122.643 105
2007 16.803 171.544 128.943 98
2008   16.562 160.878 120.607 103
2009 14.908 147.065 114.481 101
2010 14.017 137.319 106.556 102
2011 12.794 126.940 99.207 101
2012 11.837 113.093 88.881 105
2013 11.251 117.272 88.309 96
2014 10.546 110.831 81.996 95
2015 9.687 97.582 71.822 99
2016 9.366 99.906 78.330 94
2017 9.609 102.820 78.176 94
2018 8.801 98.926 74.928 89
2019

2020

2021

7.837

8.718

8.438

85.756

109.983

106.184

66.509

78.853

75.826

91

79

79

*dal 1989 al 2015 sono esclusi i donatori che hanno fatto un’offerta tramite il canale bancario, invece inclusi a partire dal 2016

Conferenza Episcopale Italiana

SERVIZIO PER LA PROMOZIONE

DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA

Allegato 2

Il fabbisogno per il sostentamento del clero anno 2021

Nel consuntivo relativo al 2021, il fabbisogno complessivo annuo per il sostentamento dei sacerdoti è ammontato a 521,2 milioni di euro lordi, comprensivi delle integrazioni nette mensili ai sacerdoti (12 l’anno), delle imposte Irpef, dei contributi previdenziali e assistenziali e del premio per l’assicurazione sanitaria.

A coprire il fabbisogno annuo provvedono: per il 16,3% in prima battuta gli stessi sacerdoti, grazie agli stipendi da loro percepiti (per esempio quali insegnanti di religione o per il servizio pastorale nelle carceri e negli ospedali); per il 7,3% le remunerazioni percepite dagli enti presso cui prestano servizio pastorale (parrocchie e diocesi). Il resto è coperto per il 4,8% dalle rendite degli Istituti diocesani per il sostentamento del clero, per il 71,6% dall’Istituto Centrale Sostentamento Clero attraverso le offerte deducibili per il sostentamento del clero e con una parte dei fondi derivanti dall’8xmille. Nel 2021 le fonti di finanziamento sono state:

                            Totale (milioni di euro)                           521,2         100%      

Remunerazioni proprie dei sacerdoti          84,7         16,3%

Parrocchie ed enti ecclesiastici                    38,3           7,3%

Redditi degli Istituti diocesani                    24,9           4,8%

Offerte per il sostentamento                          8,4           1,6%

Quota dall’otto per mille                           364,9        70,0 %

Sono stati quasi 33mila i sacerdoti secolari e religiosi a servizio delle 227 diocesi italiane: 30.142 hanno esercitato il ministero attivo, tra i quali circa 300 sono stati impegnati nelle missioni nei Paesi del Terzo Mondo come fidei donum, mentre 2.596 sacerdoti, per ragioni di età o di salute, sono stati in previdenza integrativa.

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