Alla voce indisponibili non c’è più nessuno. Pedro in campo mascherato, Milinkovic recuperato, Romagnoli e Radu rientrati, Zaccagni ieri in gruppo. La rosa è servita, sta a Sarri riordinarla e utilizzarla in base allo status fisico e calcistico, alle convalescenze. I titolari ci sono, le alternative non mancano per quanto non lo scaldino e non lo nasconda. Mau deve programmare i prossimi venti giorni, saranno logoranti. Si parte stasera dalla Samp e le prime scelte Mau deve farle in difesa. Davanti a Provedel è sicuro del posto Marusic, rilanciato a destra a scapito di Lazzari (si profila la sesta panchina in campionato). Casale gioca e rigioca, è anche in diffida. Patric ha riposato in Conference, conta di rientrare. Gila ha brillato nelle due partite con il Cluj e spera che Sarri gli dia una chance in campionato, è stato Mau a dire di volerlo testare. Le scelte finali non sono emerse dalla rifinitura di ieri, quando mai. La sensazione è che si riparta da Casale-Patric. Romagnoli è annunciato in panchina, può entrare in corsa, conta di esserci venerdì a Napoli. Va scelto il terzino sinistro, c’è un’abbondanza relativa. Con Marusic a destra è scontato immaginare Hysaj sulla corsia mancina. Pellegrini non ha ancora esordito, Fares alla fine è rimasto, Radu è appena recuperato. Fanno numero.

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Gli altri
Sarri rilancerà il trio Milinkovic-Cataldi-Luis Alberto dando fiato a Vecino, titolare contro Cluj (tra andata e ritorno) e Salernitana, riesumato dopo il Mondiale e ringagliardito. Notte speciale per Sergej, oggi compie 28 anni. Ieri, come da programma, s’è rivisto Ciro in campo. Era stato risparmiato sabato un po’ per gestirlo (almeno in allenamento), un po’ per un pestone preso in Romania. Sarri lo farà affiancare da Felipe Anderson e Pedro (in campo con la maschera protettiva dopo l’operazione al naso). Zaccagni ha lavorato in gruppo dopo giorni di assenza dovuti alla febbre, partirà dalla panchina.
La missione
Approfondimento su Provedel, mister clean sheet (12 in campionato, 16 totali). Sarà la sua 100ª partita in A. Appena arrivato disse “devo dimostrare di poter far parte della Lazio”, ci è riuscito: «Penso a quella frase tutti i giorni, lavoro duramente in ogni allenamento e partita per dimostrare di essere all’altezza della Lazio. Poi chi mi deve giudicare dirà se sarò in grado di difendere questa porta anche per il futuro, cosa che mi auguro con tutto il cuore».

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