Antonio Visca Collaboratore FrosinoneToday 18 novembre 2022 14:50
Il maltempo non ha fermato gli studenti ciociari che hanno manifestato, questa mattina, contro il Governo. Il sindacato studentesco della Rete degli Studenti Medi di Frosinone si è ritrovato in Piazzale Vittorio Veneto per unirsi alla manifestazione, che ha riguardato anche altre città d’Italia, contro le politiche del governo Meloni sull’istruzione.
“Il tempo non è stato dei migliori e sicuramente ha danneggiato l’iniziativa – afferma il coordinatore provinciale della Rete degli studenti Gianmarco Tavolieri – ma con gli studenti presenti abbiamo dato vita comunque ad un’assemblea che ha tirato fuori una serie di problematiche legate al territorio e al sistema scolastico che non va bene.
La manifestazione di oggi è legata proprio a questo sistema scolastico scadente che – a detta degli studenti – va avanti ormai da diversi anni. “Siamo molto negativi nei confronti di questo nuovo Governo perché le idee che ci contraddistinguono sono estremamente diverse tra loro – continua Tovalieri – Lo si vede già da come hanno ritoccato i nomi dei vari ministeri, a partire soprattutto dal Ministero della Pubblica Istruzione che si chiama adesso Ministero della Pubblica Istruzione e del Merito. Per me questo concetto non esiste. La scuola finché è pubblica e dell’obbligo ha il dovere di garantire a tutti la stessa istruzione e formazione, senza vedere chi è più bravo o meno. Anche perché così si crea una competitività tra gli alunni solo dannosa. Poi trovo assurdo parlare di merito quando ci sono molti studenti con difficoltà economiche e familiari”.
Ma non solo il mondo scuola al centro della protesta, gli alunni rivendicano anche alcune migliorie per il proprio futuro a livello lavorativo. “Il Governo deve investire anche per i percorsi formativi e per la sicurezza nel mondo del lavoro – afferma Tovalieri – Con i percorsi di P.C.T.O. abbiamo notato le gravi mancanze nelle varie aziende. Cosa evidenziata, purtroppo, anche dai tre studenti morti in un anno mentre svolgevano l’alternanza scuola lavoro. Proprio per questo chiediamo la totale abolizione di questi percorsi”.