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Morte Francesco Vitale, precipitato dal terrazzo perché scappava dai suoi creditori

Una caduta da venti metri, quella che ha messo fine alla vita di Francesco Vitale, intorno a mezzogiorno di mercoledì scorso, 22 febbraio 2023. Un passante aveva avvertito l’impatto, e aveva dato anche l’allarme. Ma è stato tutto inutile: i tentativi di mantenere in vita il 45enne da parte del personale del 118 si sono rivelato vani. 

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Francesco Vitale, la pista: caduto perché scappava dai creditori

Il giallo della morte di Francesco Vitale si è da subito infitto, dal momento che vicino al corpo non sono stati trovati né i documenti, né il cellulare dal quale l’uomo non si separava mai. Oltre all’uomo che aveva dato l’allarme, a quanto risulta, anche diversi testimoni che avrebbero assistito al volo mortale che ha coinvolto il pr. Francesco Vitale, detto ”Ciccio” è morto così, cadendo da circa 20 metri, dal terrazzo di un condominio di via Pescaglia nella zona della Magliana, a Roma. Ora, sulla sua morte indagano i carabinieri. La pista seguita è quella del suicidio: di fatto, l’ipotesi sembra essere quella secondo cui il pr, che tra l’altro aveva precedenti per droga, avesse dei debiti con qualcuno, proprio per il consumo di stupefacenti, e che proprio questo possa aver portato al rapimento ed al sequestro. Stando a tale ipotesi, allora, Vitale non si sarebbe suicidato, ma sarebbe caduto nel tentativo di sfuggire dai suoi creditori, passando da un balcone all’altro. 

L’ipotesi degli investigatori: debiti per droga

Secondo gli investigatori, come riportato anche da Fanpage.it, è probabile che Vitale avesse contratto ei debiti, forse per droga, con alcune persone. In particolare con un clan di pachistani a Bari e con qualche altro soggetto a Roma. Per tale ragione, secondo la pista seguita, lo avrebbero sequestrato e trattenuto in un palazzo vicino a quello da cui è poi caduto nell’attesa che qualcuno pagasse per lui. 

La denuncia del fratello alla Questura di Bari

Inoltre, proprio quel giorno in cui si è verificata la tragedia, il fratello si era recato alla Questura di Bari per per denunciarne la scomparsa. Del resto, Vitale viveva in Puglia, nel suo capoluogo, assieme alla compagna e a suo figlio. Proprio la compagna, infatti, sarebbe stata colei che l’aveva accompagnato a Roma per un appuntamento che non poteva saltare. Ad ogni modo, Vitale è stato ritrovato morto senza documenti né cellulare, il che avrebbe potuto rivelare i suoi ultimi contatti o telefonate e quindi corroborare qualche pista. 

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