Si chiama Orme Pro ed è una nuovo sistema che sfrutta l’intelligenza artificiale per misurare il carico che un arto può e deve sopportare in fase di riabilitazione dopo un intervento chirurgico o una frattura. Il prototipo è frutto di un intuito di Massimo Introzzi, docente di economia presso l’Università Milano Bicocca. A seguito di un incidente sugli sci di un familiare, riscontra una difficoltà oggettiva nel monitorare i carichi che l’arto infortunato deve sostenere nella fase di recupero. «Dopo l’intervento al piatto tibiale l’indicazione era di caricare poco l’arto infortunato, ma senza avere un valore o uno strumento per capire quale fosse l’indice di riferimento» racconta il docente a Sanità Informazione.
Fino al 30 percento degli infortuni ad un arto è soggetto ad un secondo intervento
Massimo Introzzi con un gruppo di giovani ricercatori dà vita alla Startup NTR Biosensors e mette a punto una soletta intelligente. Sul plantare applica dei sensori che misurano il peso sopportato dall’arto operato o fratturato. Attraverso una app questi dati arrivano al paziente. Mentre un software li trasmette al medico e al fisioterapista, quando il carico è eccessivo. «Purtroppo, tra il 5 e il 30 percento di chi ha un infortunio agli arti inferiori ( tibia, ginocchio, caviglie) viene operato una seconda volta. Questo perché il carico durante il recupero è troppo e si genera un concreto rischio di complicazioni – puntualizza Introzzi -. Questo sistema invece azzera il rischio perché il segnale di carico eccessivo è immediato. Quindi, a fronte di un piano di riabilitazione, il paziente può evitare di sforzare troppo l’arto».
Una soletta con 26 sensori riutilizzabile
Realizzata con un materiale che non si deteriora, la soletta ha 26 sensori, sufficienti per rilevare il carico e la sua distribuzione sull’arto. «Il paziente camminando può monitorare la situazione e, quando supera il valore indicato dal medico o dal fisioterapista in fase di rieducazione, il sensore rileva l’anomalia e la trasmette con il bluetooth alla piattaforma e alla app in dotazione al paziente».
Il medico e il fisioterapista con la telemedicina avranno il controllo da remoto dell’arto
Il medico e il fisioterapista avranno un controllo costante da remoto del recupero dell’arto, attraverso un software dotato di database in grado di conservare tutti i dati del paziente (peso, altezza, infortunio e modalità di recupero) «Il cervellone del sistema sarà utile in un secondo tempo per l’applicazione di metodologie di machine learning e la definizione di una intelligenza artificiale che possa dare un aiuto ai medici e ai fisioterapisti nella scelta dei percorsi migliori», fa notare l’ideatore.
Al via il trial all’Ospedale San Gerardo di Monza con 100 pazienti
Guardato con interesse dal mondo medico e scientifico, il prototipo della start up milanese NTR Biosensors sarà a breve sperimentato all’Ospedale San Gerardo di Monza su un centinaio di pazienti «Quello che sta emergendo da incontri con medici e fisioterapisti – ammette Introzzi – è che il nostro sistema cambia il paradigma nella rilevazione dei dati. Fino ad ora questi valori erano determinati da bilance manometriche in laboratorio, noi abbiamo spostato il sistema di raccolta del dato dal laboratorio al piede del paziente, mentre i dati vengono letti attraverso un sistema di telemedicina e tele rilevazione nello studio del medico e del fisioterapista».
Orme nello sport per migliorare le performance degli atleti
In futuro Orme potrà essere impiegato anche nel mondo dello sport per migliorare le performance degli atleti . «Un progetto in cantiere ci vedrà protagonisti con la Rugby Milano per monitorare e migliorare il posizionamento del pacchetto di mischia. Non solo, stiamo ragionando su un utilizzo nel mondo del golf professionistico secondo alcune indicazioni ricevute dalla Federazione Italiana Golf. C’è poi tutto il mondo del running dove questo sistema può avere importanti applicazioni. Ciò che si sta concretizzando è una piattaforma tecnologica che poi verrà declinata su diverse altre attività: dalla riabilitazione, all’analisi della camminata, fino al mondo sportivo», conclude Introzzi.
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