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V.V. 19 ottobre 2022 17:23

La sconfitta del 25 settembre alle politiche ha segnato gli elettori di centrosinistra. Anche quelli un po’ più spostati al centro, quindi riferibili all’area di Calenda e Renzi. Tanto che in prospettiva delle elezioni regionali – che si terranno tra metà gennaio e metà febbraio – l’esigenza è quella di un candidato unico per tutti. Un campo largo vero per arginare l’ondata delle destre. 

A far emergere questa richiesta è un sondaggio di Izi, che dopo il voto delle politiche ha chiesto ad un campione di oltre 2.000 persone, tutte maggiorenni e identificabili nell’elettorato dei partiti di centro (Iv Azione, +Europa) e centrosinistra (Pd, Si-Verdi) e del M5S, se preferissero un unico candidato alle prossime regionali. A rispondere di sì sono stati 3 su 4, ovvero il 76,2% degli intervistati. Il 14,7% non è d’accordo mentre solo il 9,1% non ha saputo esprimere una preferenza precisa. 

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Per Giacomo Spaini, amministratore delegato di Izi, l’interpretazione di questo dato sarebbe chiara: “Alle elezioni di settembre chi ha votato questi partiti ha fatto una scelta di bandiera – fa sapere -, perché la sconfitta era nelle previsioni di tutti. Ma questa sconfitta ha segnato questi elettori. Il loro messaggio è stato: ‘abbiamo votato ma non vogliamo più perdere, quindi trovate il sistema di mettervi insieme per non perdere’. Insomma 3 elettori su 4, indirizzati su questi partiti, se pur con le differenze, vogliono essere competitivi e provare vincere”. 

Anche gli elettori sono per il modello Lazio. Restiamo sulle cose da fare, lasciando fuori discussioni che non riguardano i territori e i cittadini del Lazio. pic.twitter.com/j0CMLb1nNA

— Bruno Astorre (@BrunoAstorre) October 19, 2022

In sostanza la richiesta è di andare oltre le divisioni emerse soprattutto a livello nazionale e dare continuità al progetto del campo largo messo in piedi negli ultimi due anni da Zingaretti e Leodori in Regione con l’entrata in giunta delle due esponenti dei Cinquestelle Lombardi e Corrado: “Agli elettori intervistati non interessa il nome del candidato ma l’alleanza – precisa Spaini -, ovvero il fatto che sia salda e funzionale a vincere. E questo credo sia un messaggio per chi nei partiti sta discutendo di possibili alleanze proprio in queste ore”. 

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