Prima il patteggiamento a 10 mesi, con pena sospesa, quindi di fatto libero, ora però la bella notizia: il magistrato ha impugnato la sentenza, raccapricciante e dolorosa per i genitori. E ora si va in Cassazione, con la speranza che quel ragazzino massacrato di botte da uno sconosciuto abbia finalmente giustizia. Lui a dicembre del 2020 era con gli amici e stava trascorrendo qualche ora con loro, in pieno giorno. Una giornata come tante, che si è presto trasformata in un incubo: il 15enne, infatti, è stato picchiato in zona Romanina, senza motivo, da uno sconosciuto, un rumeno del 1988. E quelle violenze sono ancora impresse nella sua anima e sul suo corpo, perché nonostante siano passati due anni i segni sono ancora evidenti. Quelli sul suo corpo, forse un giorno non ci saranno più. Quelli nella sua anima sono difficili da cancellare.
Ora si va in Cassazione
Il Tribunale di Roma aveva deciso di chiudere il caso con un patteggiamento di 10 mesi con pena sospesa per quell’uomo che a dicembre del 2020, forse disturbato dagli schiamazzi e le urla di divertimento tra quei ragazzi, aveva aggredito senza motivo e con violenza il 15enne. Un pugno in pieno volto e le conseguenze che il giovane deve affrontare anche oggi, che è ancora minorenne.
“Non è stata un’aggressione tra coetanei. Quell’uomo aveva con sé un coltello a serramanico di circa 16 cm, ma il Pubblico Ministero ha deciso di qualificare il reato come lesioni lievi: per il medico legale il mio assistito era guarito dalle lesioni al 37esimo giorno” – aveva spiegato ai nostri microfoni l’avvocato Maria Nellina Spataro. Il ragazzo, che oggi ha 17 anni, in realtà non è guarito e proprio il 9 settembre a scorso, a due anni dall’aggressione, è stato operato di nuovo: “Gli hanno dovuto aprire la calotta cranica e inserire delle placche di metallo” – ha detto il legale. Che non si è mai arresa.
L’ultima speranza era la Cassazione. E ora il magistrato ha impugnato la sentenza, quella definita raccapricciante, incivile e primitiva da chi ha seguito il caso.
In attesa dell’esito
“È stato designato un magistrato, che ha dimostrato la sensibilità di fronte alla vicenda” – ha spiegato il legale Spataro alla nostra redazione. Ora, quindi, la sentenza è stata impugnata e si va in Cassazione. “Aspetteremo l’esito, ma questa è una bella notizia” – ha proseguito l’avvocato che segue la famiglia del giovane. E che chiede solo giustizia. I genitori del ragazzo, oggi 17enne, erano a casa, certi di vedere la porta riaprirsi e accogliere il figlio. Loro, invece, quel giorno sono finiti in ospedale per accudirlo perché il ragazzo era stato aggredito e picchiato da uno sconosciuto. Che non si era fermato davanti a nulla.
Oltre a questo, poi, avevano dovuto fare i conti con una sentenza ingiusta perché per il Giudice quelle lesioni era ‘lievi’, di poco conto. Ora, però, la bella notizia: tutto è nelle mani della Cassazione.