I Friedkin mancano dall’Olimpico dalla partita del 9 marzo contro la Real Sociedad. Quella fu una serata felice, la prestazione della squadra fu una delle migliori della stagione. Il presidente Dan alla fine ricevette i complimenti del sindaco Gualtieri, al quale fece una promessa: «Appena sarà pronto il progetto dello stadio lei sarà il primo a vederlo». Il tema stadio sta a cuore all’imprenditore texano. C’è massima sintonia con il Comune, ma i tempi potrebbero essere un po’ più lunghi rispetto a quelli previsti. Gli americani non sono abituati alla burocrazia italiana. Dal 9 marzo i proprietari americani hanno saltato il derby e anche la partita di Champions della Femminile, un settore sul quale puntano molto
I rapporti
I Friedkin sono un po’ delusi dagli ultimi risultati, ultimamente si vedono meno rispetto a quando hanno rilevato la Roma, ma è soprattutto per una questione di impegni. Quando entrarono, nell’agosto 2020, eravamo in piena pandemia, Dan riusciva a gestire i suoi affari anche dal suo ufficio ristrutturato a Trigoria. Ora ha più bisogno di viaggiare. I suoi più stretti collaboratori sono vigili sulla gestione di Trigoria e il figlio Ryan c’è spesso. Nei mesi scorsi Mourinho ha inviato messaggi precisi alla proprietà, non tutte le parole che ha usato sono state graditissime. I rapporti sono rari ma cordiali, spesso mediati da Tiago Pinto, abile a crearsi una struttura di sua fiducia a Trigoria. Mourinho non condivide tutto e spinge, appena può, per farsi comprare i giocatori. Di fronte alle sue sollecitazioni i Friedkin sono rimasti impassibili. Gli americani non si pongono il problema allenatore. Vogliono andare avanti con Mourinho, che ha un altro anno di contratto, ma ritengono non sia il momento per parlare di conferma e di programmi. I conti si faranno alla fine. Certo è che la prossima sessione estiva sarà ancora condizionata dai paletti imposti dal fair play finanziario. Bisognerà fare plusvalenze e si guarderà sempre con attenzione al mercato degli svincolati
Tutto rinviato
I Friedkin non vogliono creare turbative all’interno dello spogliatoio in questa fase cruciale della stagione. Per questo anche la questione rinnovi è rinviata al termine del campionato. Mourinho vorrebbe garanzie adesso, ma dovrà attendere e poi farà la sue valutazioni. Vuole avere una squadra attrezzata per vincere, non come quest’anno che con gli impegni ravvicinati è andato spesso in difficoltà. Tiago Pinto ha un buon rapporto con i Friedkin, è lui il loro interlocutore per la sfera tecnica, il portoghese sa quello che vogliono e ha imparato a muoversi. Ha promosso Mauro Leo nel ruolo di direttore sportivo quando Morgan De Sanctis ha preferito andare alla Salernitana. Alessio Scarchilli, ex opinionista nella tv che non c’è più, è passato a fare il capo degli osservatori, tra i quali c’è Enrico Paresce, in passato mediocre giocatore della Primavera, poi cresciuto nell’area scouting. Cassetti e Alberto De Rossi si occupano invece del miglioramento tecnico del settore giovanile. La permanenza di Mourinho sulla panchina della Roma non è affatto sicura, nonostante l’ultimo anno di contratto. Vuole garanzie sul progetto futuro dei giallorossi. Mourinho per continuare a rimanere sulla panchina della Roma vuole rinforzare la squadra. Sarà fondamentale la qualificazione in Champions. La squadra è nei quarti di finale di Europa League e ha tre punti in più i rispetto a un anno fa, nonostante tre sconfitte nelle ultime quattro partite. Migliorata anche la classifica, dal sesto al quinto posto, il distacco dal quarto posto è solo di un punto. Finora sono mancati i gol: sono dieci in meno rispetto allo scorso campionato. Mancano soprattutto quelli di Abraham, 13 in meno. Per la prossima stagione potrebbe esserci una rivoluzione in attacco. In più l’allenatore vuole un centrale di difesa bravo anche a impostare e un centrocampista per completare l’organico. Per le garanzie su questi acquisti e sulla validità progettuale, Mourinho vuole confrontarsi direttamente con i Friedkin. Per verificare se coincidono ancora gli obiettivi fissati un anno e mezzo fa al momento della firma.
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