Russia stoppa accordo sul grano, le conseguenze arrivano fino in Italia. La decisione ferma infatti le spedizioni di cereali dall’Ucraina. Spedizioni, numeri alla mano, piuttosto ingenti: nei 12 mesi prima dello scoppio della guerra, si contavano infatti 1,2 miliardi di chili, tra mais per alimentare gli animali, grano tenero e olio di girasole. Prodotti che ora potrebbero davvero non giungere più alle nostre latitudini. A confermarlo Coldiretti, che ha analizzato gli effetti dello stop di Mosca all’intesa con ONU, Turchia e Ucraina sui traffici commerciali nei porti del Mar Nero.
RUSSIA STOPPA ACCORDO SUL GRANO: I MOTIVI (E I RISCHI) DELLA DECISIONE
Una decisione seguita all’attacco ad almeno tre navi russe, facenti parte della flotta del Mar Nero, nella baia di Sebastopoli. L’azione, stando ai calcoli di alcuni ricercatori, sarebbe stata attuata da 3 droni di superficie, di una squadra di 6-8. Secondo la Russia, le navi erano tra i mezzi impegnati ad attuare proprio l’accordo sul grano. Versione che gli stessi studiosi hanno però già provveduto a smentire. Ma fatto sta che il Cremlino ha sospeso “a tempo indeterminato” la propria partecipazione all’intesa. Con il blocco delle esportazioni, si rischia quindi una nuova impennata del prezzo dei cereali.