Sarri con il musetto di Allegri, Mau e Max in un’unica faccia inguardabile. Questo mostro a due teste, una strana creatura, è il fotomontaggio di un’aritmetica calcistica impossibile, il sarrismo con un po’ di allegrismo. E’ la fotografia della prossima Lazio-Juve, un cortocircuito per i neologismi della Treccani. A muso a muso si sfideranno Sarri e Allegri. Quanto lontani erano, quanto vicini sono. Il Sarri della Lazio ha detto addio al Sarri di Napoli prima di Monza: «Se Sarri nell’immaginario di tutti è quello del Napoli, allora non si rivedrà più. Perché quei calciatori avevano determinati valori e caratteristiche. Ci sarà invece il Sarri di un altro gruppo di giocatori e con altre caratteristiche». Il Sarri di poi è un Sarri diverso. Per necessità e accidentalità quest’anno s’è dovuto compromettere calcisticamente. Meno pressing alto, spericolato. Più equilibrio e una difesa muraglia. E in questa annata attraversata con Immobile in meno ha iniziato ad accontentarsi del golletto. Al giochismo ha applicato gli “ismi” più abiurati. «Io sono uno che cerca di migliorarsi tutti i giorni. Mi danno dell’integralista ma ho fatto tutti i moduli, ritengo che non sia assolutamente vero. Se mi chiedi una definizione, posso dirti che sono un trasformista, cerco di adattare le mie idee, alle quali non rinuncio, alle caratteristiche dei giocatori di cui dispongo in quel momento», è il suo nuovo mantra.
Musi contro
In quanto a vittorie con punteggio risicato, se la Juve di Allegri è specialista del genere, la Lazio di Sarri è la sorpresa. Max, senza che s’arrabbi, ha vinto 8 volte 1-0 quest’anno in campionato. Sarri, senza che se la prenda, è in scia a quota 5. Allegri ha vinto 69 volte per 1-0, in generale 121 volte con un gol di scarto in carriera (è il 43% dei suoi successi). La percentuale di Sarri è in salita, 23 vittorie per 1-0 e 57 vittorie con un gol di scarto (il 39%). La Lazio di Mau negli ultimi due mesi ha vinto contando due reti in un’unica partita di campionato solo contro Salernitana (0-2) e Monza (0-2), è sempre successo in trasferta. All’Olimpico non segna più di un gol dal match col Milan (4-0), era il 24 gennaio. Da allora si è registrato il pareggio con la Fiorentina (1-1), poi ci sono state le vittorie contro la Samp (1-0) e la Roma (1-0). Con un gol s’era vinto a Napoli (0-1) mentre a Bologna era finita 0-0.
Le difese
A muso a muso, Sarri e Allegri. Anche in classifica. Senza penalizzazione sarebbero terzo e secondo. Hanno numeri simili le loro difese. Mau, la sua, ora può vantarla come la migliore del campionato (19 gol subiti). Max risponde con la terza migliore (22 reti subite, il Napoli capolista è secondo con 20). Sarri ha perso per strada qualche gol, ma è riuscito a bloccare le maree che l’anno scorso inondavano la sua difesa, facilmente attaccabile. E’ sempre della Lazio la migliore difesa dei primi tempi in A (quattro reti subite, una delle quali all’andata con la Juventus), record nei big-5 campionati europei. E’ della Juve la migliore difesa nei secondi tempi (nove reti). E ancora, La Lazio di oggi ha centrato sei clean sheet consecutivi in campionato, contro la Juve può eguagliare il record storico: sette gare di fila senza subire gol tra febbraio e marzo 1998 con Eriksson in panchina. Sarri e la Lazio hanno conti aperti con Allegri e la Juve. Mau ha battuto tutti quest’anno (da Spalletti a Mourinho) tranne Max. La Lazio ha vinto solo una delle ultime 17 gare casalinghe di Serie A contro la Juve (3-1 il 7 dicembre 2019) e in nove delle ultime 13 partite i biancocelesti non hanno segnato. Sarri, domani, proverà a mettere il musetto davanti a Max. Non ci sarebbe vittoria risicata più rosicata.
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