SABAUDIA – Un’altra tragedia della solitudine e dell’emarginazione. Un bracciante agricolo indiano di 24 anni si è tolto la vita impiccandosi a poca distanza dall’azienda in cui lavorava a Sabaudia. Così, la corda agganciata ad un albero, è stato trovato sabato sera, senza più vita. La denuncia arriva ancora una volta da Marco Omizzolo, dopo le indagini avviate dai carabinieri. Il giornalista esperto di agromafie e di caporalato ha lanciato ieri sera un post sui social scrivendo: “Un altro ragazzo indiano di 24 anni si è suicidato in una azienda agricola di Sabaudia. Ancora una volta, non a caso, per impiccagione. È una strage che cade proprio il giorno che ricorda una delle peggiori tragedie del Mediterraneo avvenuta nel 2013 a largo di Lampedusa. Anche all’ epoca io c’ ero. Omicidi via terra e via mare. ‘Siamo tutti colpevoli’ diceva Dostoevskij. Aveva ragione. Siamo tutti colpevoli, nessuno escluso. Questa battaglia per la democrazia abbiamo deciso di perderla. Caro Jaspreet perdonaci. O forse, meglio, perseguita le nostre coscienze per sempre”.