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TIVOLI – Pusher investe la mamma del “cliente”, condannato a 8 anni – Tiburno Tv

Si sono presentati armati di spranghe per riscuotere da un cliente 40 euro di una dose di cocaina non pagata. Ma quando l’uomo ha imbracciato un fucile sono saltati sull’auto non assicurata e in retromarcia hanno provato ad ammazzare la mamma del cliente.

Per questo lunedì 6 marzo il Tribunale di Tivoli ha condannato in primo grado a 8 anni di reclusione per estorsione e tentato omicidio Valerio M., 53enne di Palestrina, e a due anni e sei mesi con una multa di 500 euro il compaesano 30enne Manolo P. per il solo reato estorsivo, a sua volta assolto dall’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti per prescrizione del reato.

Il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere i giudici Giovanni Petroni e Camilla Amedoro – hanno condiviso la ricostruzione della Procura di Tivoli e condannato il 53enne già noto alle forze dell’ordine alla pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici e al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di 10 mila euro a favore di una 63enne di Palestrina, investita in retromarcia da una Hyundai Jazz senza assicurazione, costituitasi parte civile nel processo attraverso l’avvocata Luana Simonetti.

Il fatto, risalente al 10 marzo 2015, scaturì un’indagine dei carabinieri di Palestrina culminata il 15 luglio di 8 anni fa con l’arresto di sei persone, un albanese e 5 italiani, tra cui proprio Valerio M. e Manolo P.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, nella serata del 10 marzo i due, insieme ad un albanese, a bordo di una Hyundai Jazz condotta dal 53enne si presentarono davanti al cancello di casa di un trentenne di Palestrina armati di spranghe, bastoni e coltello.

Tre giorni prima l’uomo aveva acquistato da Manolo P. una dose di cocaina senza pagare i 40 euro pattuiti, per questo i tre erano andati a reclamare il saldo del credito.

Le telecamere del sistema di video-sorveglianza dell’abitazione ripresero Valerio M. e Manolo P. urlare frasi come “Ti ammazzo” e “Vigliacco, vieni fuori se hai le p…”, mentre il terzo membro del gruppo non ebbe un ruolo attivo nella vicenda.

Fatto sta che il debitore uscì e raggiunse i tre davanti al cancello invitandoli ad andarsene e nel frattempo sopraggiunsero anche la mamma e la sorella della vittima. Vittima che rientrò in casa per tornare fuori imbracciando un fucile replica, un’arma che i pusher non potevano certo riconoscere come finta, complice anche il buio della notte.

Per questo, vedendosi puntare il fucile replica contro di loro, Valerio M. e Manolo P., insieme all’albanese, risalirono sull’auto. Ma prima di dileguarsi il 53enne effettuò una manovra in retromarcia a tutta velocità verso il cancello dell’abitazione travolgendo la 63enne, che fu scaraventata di alcuni metri riportando trauma cranico, facciale e cervicale, lesioni ed escoriazioni al viso e al collo.

A quel punto la donna denunciò e scattò l’inchiesta dei carabinieri che scoperchiarono un giro di spaccio di sostanze stupefacenti a Palestrina arrestando sei persone.

Lunedì 6 marzo il Tribunale di Tivoli, insieme a Valerio M., ha condannato al pagamento in solido di una provvisionale di 10 mila euro a favore della 63enne anche la “Generali Italia”, assicurazione che gestisce il risarcimento danni a carico del Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada in caso di veicoli non coperti da assicurazione, come la Hyundai Jazz del 53enne.

Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate tra 90 giorni.

Sono particolarmente soddisfatta della sentenza – commenta il legale di parte civile, l’avvocata Luana Simonetti di PalestrinaIl Tribunale di Tivoli ha infatti confermato l’impianto accusatorio riconoscendo il dolo d’impeto alternativo come ipotizzato dalla Procura”.

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