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Matteo Salvini e Giorgia Meloni onnipresenti tra i calibri nazionali. Tra i locali si affacciano spesso il dem Alessandro Mazzoli, l’ “azionista” Luisa Ciambella e il fratello d’Italia Massimo Giampieri. Di tanto in tanto spuntano anche i pentastellati Massimo Erbetti e Rosita Cicoria. Oltre a quelle appena citate, a tre giorni dal voto pochissime altre facce campeggiano sulle plance elettorali installate in tutti i comuni della provincia di Viterbo.
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Nell’epoca dei social questo tradizionale mezzo di propaganda appare ormai superato, almeno a giudicare dal deserto che si vede in giro, e nonostante per legge gli spazi per le affissioni dei manifesti vengano concessi gratuitamente alle liste elettorali, senza nemmeno bisogno che queste ne facciano richiesta.
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Quello che costa sono ovviamente le stampe – oltre al tempo e alle energie sottratte ai militanti che, armati di colla, devono andare ad affiggerli – e così molti candidati tagliano senza troppe remore questa voce di spesa, per privilegiare altre e più moderne forme di comunicazione: dagli immancabili e spesso molesti sms ai post sponsorizzati su Facebook.
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