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Il Museo civico di piazza Crispi è clinicamente morto. Il Comune sembra essersi ormai rassegnato ad un progressivo e inarrestabile declino della struttura che si trova a fianco della chiesa della Verità. Impossibile la visita per i disabili visto che l’ascensore che permette lo spostamento tra i vari piani è rotto da tempo e non è stato mai sistemato. Molti e gravi, poi, i segni dell’incuria. In primis non sono state sostituite le opere nella sala che ospitava i capolavori di Sebastiano Del Piombo, La Flagellazione e La Pietà, oggi in mostra nel Museo sotto i portici di Palazzo dei Priori.
Il ponte dell’Immacolata insieme all’arte di Michelangelo
Quello che si trova davanti agli occhi il malcapitato turista, infatti, è l’ingombro delle strutture in ferro realizzate per esporre i due capolavori che oggi sono desolatamente vuote. Ma non è questo l’unico spazio del museo non ancora allestito. Al secondo piano, infatti, ci si trova davanti ad una lunghissima teca, con le luci puntualmente accese che di fatto, però, illuminano il vuoto. All’interno prima vi erano custoditi i cliché fotomeccanici, così almeno riporta l’inutile cartello esplicativo che continua a fare brutta mostra di sé.
Sgarbi mette in rete le bellezze viterbesi
Uno dei principali poli dell’offerta culturale e turistica della città è collassato su se stesso. Attraversando il corridoio che corre intorno al chiostro dell’edificio si possono osservare i sarcofagi riportati alla luce da Rossi Danielli nella necropoli di Musarna. Sono esposti nel degrado e nell’incuria, con strutture esplicative ricoperte da strati di polvere e circondati, in alcuni casi, da dissuasori a terra. Alzando gli occhi, proprio nello spazio sopra al chiostro, si vedono le carcasse di piccioni morti chissà da quanto tempo. Non propriamente pezzi da museo, ma soltanto prove di una cattiva gestione del museo
ARTICOLO COMPLETO SUL CORRIERE DI VITERBO DEL 19 DICEMBRE (Edicola digitale)