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Dopo mesi di seminario, con le associazioni, gli enti locali e i movimenti che hanno investito tempo e denaro, tanto denaro, per motivare la loro contrarietà ai 67 siti individuati da Sogin come potenzialmente idonei ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, quello che i suddetti movimenti, associazioni ed enti locali hanno ottenuto, è stata la fotocopia di una cartina. Una semplice cartina geografica in cui, senza nemmeno uno staccio di spiegazione o motivazione, sono indicati i siti idonei. Ovvero la Cnai (Carta nazionale aree idonee).
Deposito scorie nucleari, Sogin ha consegnato al ministero la lista dei siti idonei
Tolto l’avverbio “potenzialmente”, quello che rimane è l’elenco dei siti che, a detta di Sogin, hanno tutti i requisiti necessari ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti nucleari. A parte lo sconcerto per il foglietto di carta ottenuto dopo tante richieste, resta il fatto che la famigerata lista è passata da 67 a 58 siti. E nei 58 ci sono tutti i 22 siti individuati nella Tuscia.
Deposito scorie nucleari, Italia Nostra: “Lista dei siti idonei non va secretata”
Un anno di seminario per arrivare a depennare dalla lista solo nove siti. Impossibile sapere, oltretutto, su quali basi, visto che la cartina geografica non è corredata da alcun tipo di rapporto o conclusioni di qualsivoglia genere. I comitati si chiedono, dunque, come è arrivata Sogin a individuare i siti idonei.
ARTICOLO COMPLETO SUL CORRIERE DI VITERBO DEL 25 SETTEMBRE (Edicola digitale)