ROMA – Da risorsa della Roma per far quadrare il bilancio a giocatore insostituibile. La strana estate di Nicolò Zaniolo volge al termine, in pochi mesi, dal gol di Tirana all’ammissione di giovedì di Mourinho, sono cambiate tante cose. La Roma non può fare a meno di lui e per uscire dalla mini crisi di settembre (due sconfitte in cinque giorni, sei gol subiti, contro avversari come Udinese e Ludogorets), l’allenatore spera di riavere il prima possibile l’attaccante, tanto da valutare in queste ore la possibilità di convocarlo per la partita di lunedì a Empoli o al massimo per quella di giovedì contro l’Helsinki. Intanto lo porterà in panchina, pur calcolando il rischio che può essere corso con una spalla lussata meno di quattro settimane fa.
Zaniolo non vede l’ora
Mourinho è preoccupato e per far ripartire la Roma, prima che sia troppo tardi in questo inizio di stagione così frenetico, deve sistemare a livello tattico la squadra, per renderla meno vulnerabile rispetto alle ultime due partite. L’assenza di Wijnaldum rischia di essere un grande handicap per gran parte della stagione. E dal giorno dell’infortunio di Nicolò, Mourinho è costretto a sostituirlo con due centrocampisti omologhi, Matic e Cristante, che per stessa ammissione del portoghese hanno poca intensità. Nelle prime due partite aveva retrocesso Pellegrini a centrocampo, lasciando Dybala e Zaniolo alle spalle di Abraham. Dopo l’infortunio di Nicolò non è stato più possibile. Ormai l’azzurro è guarito dall’infortunio alla spalla. Ieri ha svolto il terzo allenamento senza tutore, si tratta solo di porre le condizioni per evitare qualsiasi rischio nell’eventuale utilizzo.
Roma sul mercato, anzi no
La sua storia è cambiata da luglio, quando si è rimesso in gioco nella Roma. Alla fine della stagione scorsa aveva preso in considerazione un trasferimento, aveva sperato nella Juventus, che però non ha mai fatto un’offerta vicina ai 50 milioni richiesti dal club giallorosso. A quel punto è intervenuto Mourinho. Pochi giorni prima di partire per il ritiro in Portogallo, dopo che Nicolò aveva saltato un paio di allenamenti in circostanze poco chiare, l’allenatore gli ha tolto dalla testa l’idea di andare via, rimettendolo al centro del progetto e così Zaniolo è tornato a sentirsi importante, non solo un patrimonio della società con il quale mettere a posto il bilancio. Ad Albufeira Nicolò era rimasto mezz’ora a colloquio in mezzo al campo al termine di un allenamento con Pellegrini, il capitano gli aveva ribadito i concetti espressi da Mourinho, provando a ipotizzare di poter continuare a vincere insieme. Ad agosto c’è stato il blitz di Tiago Pinto a Londra e l’offerta del Tottenham, l’unica concreta. L’allenatore è intervenuto nuovamente togliendo Zaniolo dal mercato.
Zaniolo, il contratto
In attesa del suo imminente ritorno in campo adesso si apre un’altra partita, quella del rinnovo del contratto. Tiago Pinto sa che per come si sono messe le cose il prolungamento è l’epilogo naturale di questa storia. Aver aspettato quasi un anno ha fatto salire le richieste di Nicolò e del suo entourage, che ritengono di dover ancorare il nuovo ingaggio alla valutazione di mercato che era stata fatta su Zaniolo: cinquanta milioni. Nel frattempo l’attaccante è stato tra i migliori prima dell’infortunio alla spalla e ha dimostrato il suo attaccamento ai colori giallorossi in campo e fuori, compresa l’ospitata al concerto di Venditti e De Gregori per cantare “Grazie Roma”. Mourinho non vede l’ora che ritorni, mentre Tiago Pinto invia segnali a Claudio Vigorelli, il suo agente, per cominciare a discutere il contratto. Che avrà durata fino al 2027, con un ingaggio che partirà dai quattro milioni in su, bonus compresi. Con la prospettiva che anche la prossima estate, con il contratto già rinnovato, Zaniolo torni ad essere un uomo mercato con un valore che potrebbe essere superiore a quello attuale.
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