Nessun minore allontanato dalla propria famiglia per problemi economici e costituzione di un osservatorio presso il consiglio della Regione Lazio. Sono questi i due punti fondamentali della proposta di legge regionale presentata dal gruppo di Fratelli d’Italia e firmata da Francesca De Vito, Fabrizio Ghera e Antonello Aurigemma, documento che mira a prevenire l’allontanamento di bambini e bambine dalle loro famiglie di origine. Nella proposta, l’attenzione viene posta in particolare sulle misure di sostegno alla genitorialità che la Regione Lazio dovrebbe, secondo i firmatari, introdurre.
Nella proposta di legge si vuole rendere “pienamente concreto il diritto del minore di crescere nell’ambito della propria famiglia”, privilegiando quindi il suo nucleo familiare di origine rimuovendo “gli ostacoli che si frappongono alla sua realizzazione” attraverso interventi di sostegno economico, psicologico e sociale.
Allontanamento per indigenza
L’articolo forse più importante della proposta di legge è il terzo. Si stabilisce, infatti, che “l’allontanamento di un minore dal nucleo familiare di origine per cause di indigenza non è ammissibile”. In questi casi la Regione “interviene con azioni di supporto alla famiglia”. Nel solco di questo articolo, la proposta prescrive la necessità “inderogabile” di predisporre un “progetto multidisciplinare di sostegno familiare” che dovrà mirare a “rimuovere le cause di impedimento del regolare esercizio delle funzioni genitoriali”.
Interventi a sostegno delle famiglie
Nella proposta si prevedono, nei casi di indigenza economica e di “mancanza di una sistemazione abitative”, interventi di “supporto alle famiglie di competenza degli enti comunali di concerto con gli enti e i soggetti competenti. Se questi interventi non dovessero bastare, allora si dovrà privilegiare il “collocamento del minore sempre all’interno del contesto familiare”, quindi rivolgendosi ai parenti.
L’osservatorio
I firmatari della proposta vogliono che venga istituito un “osservatorio sull’allontanamento dei minori” presso il consiglio della Regione Lazio, composto da rappresentanti delle diverse categorie professionali “che svolgono un ruolo istituzionale nevralgico nell’ambito della tutela dei minori”. I servizi sociali che non dovessero, come previsto dalla legge, inviare relazioni trimestrali all’osservatorio con le motivazioni di allontanamento di un minore, vedranno una “decurtazione del 10% del fondo regionale per la gestione del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali”.