Magi (Sumai Assoprof): viviamo una tempesta perfetta.
“In campagna elettorale di sanità si è parlato ma si è parlato meno di quanto ci aspettavamo. Un motivo c’è: siamo in una tempesta perfetta, questa è la realtà storica che stiamo vivendo, un momento dopo la pandemia di situazione drammatica del Paese, sia a livello economico che strutturale.
C’è una guerra in atto
è un momento in cui c’è ancora una pandemia in atto. Stiamo vedendo luce in fondo al tunnel ma ci siamo ancora dentro. È chiaro che in un momento del genere, chi si appresta a governare ha sicuramente gravi difficoltà”.
Lo ha detto il segretario generale del SUMAI ASSOPROF Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana e Professionalità dell’Area Sanitaria, Antonio Magi, durante i lavori della Tavola Rotonda ‘Decreto 77: il ruolo della specialistica ambulatoriale convenzionata interna’, organizzata a Roma in occasione del 54° Congresso nazionale del Sumai Assoprof, dal titolo ‘Pnrr, Missione 6, specialista dove sei?’.
L’altra tempesta perfetta
ha proseguito- è legata all’anzianità del personale sanitario, al fatto che negli anni passati non si è potuto fare un turnover adeguato, sia per quanto riguarda l’attività ospedaliera, cercando di coprire le uscite per pensionamenti con le entrate, sia per quanto riguarda la parte convenzionata”.
Per noi specialisti
ambulatoriali le ore che si liberavano non sono sempre state ricoperte. Abbiamo carenze di medici di medicina generale- ha poi aggiunto- un fatto legato alla politica del personale che non è stata fatta, a un non adeguamento di quella che è la situazione rispetto a quella degli altri Paesi europei.
Purtroppo, infatti, stiamo vedendo che ci sono colleghi, e parlo di specialisti, che preferiscono non lavorare nel Servizio sanitario nazionale ma scelgono di andare o nel privato o all’estero, perchè il Ssn è poco attrattivo”.
“Noi- sottolinea Magi- siamo infatti il terzultimo Paese come remunerazioni dei medici, mentre il quartultimo che è la Spagna ha 35mila euro lordi in più rispetto a quello dell’Italia. Una condizione del genere fa scegliere ai giovani medici di scegliere altro.
Abbiamo problemi strutturali
legati alle liste d’attesa. I cittadini, non trovando quelle risposte nelle Asl, sono costretti ad andare nel Pronto Soccorso, creando una difficile condizione.
È davvero una tempesta perfetta
Spero- conclude Magi, ringraziando il Ssn per il ruolo svolto in pandemia- che il nuovo governo si confronti con gli operatori per risolvere insieme il problema.
Dobbiamo fare un patto, un’alleanza, tra esecutivo e operatori sanitari per trovare soluzioni che, in questo momento, sono molto complesse ma che dobbiamo per forza trovare”.