“A te che ci hai cresciuto come dei figli”. È solo uno dei tanti messaggi con cui gli studenti del liceo di Bassano Romano hanno salutato la professoressa di scienze umane Gerolama Ressa, detta Gery, scomparsa prematuramente lunedì mattina per un malore nella stanza del b&b dove alloggiava. Nella tarda mattinata di ieri il carro funebre, diretto in Puglia, sua terra di origine, si è fermato davanti alle due sedi dell’istituto di Bassano, dove è stato accolto, in un silenzio commosso e irreale interrotto solo da lunghi applausi, dall’intera comunità scolastica.
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Poco prima durante le lezioni, preceduto e seguito da un lungo suono della campanella, era stato osservato un minuto di silenzio in omaggio alla indimenticabile professoressa. Un vulcano: è questa la parola più ricorrente tra i colleghi e gli studenti di Bassano e del Meucci di Ronciglione, per definire la professoressa Gery. Un carattere solare e una personalità travolgente, sempre pronta ad accogliere col sorriso e la battuta i nuovi colleghi. Qualcuno ricorda: “Arrivavi spaesato, incontravi Gery e ti sentivi subito a casa”.
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“Chi non si è sentito coccolato almeno una volta da te!? Ci siamo sempre detti: ‘Stai con Gery e ti senti già meglio, solo a vederla’. Sei stato un raggio di sole nella famiglia del Meucci!”, hanno scritto i colleghi in una lettera. Diceva Plutarco che la testa di uno studente non è un vaso da riempire ma un fuoco da accendere. E ieri mattina a dare l’ultimo saluto al “vulcano” Gery c’erano centinaia di teste fiammeggianti.
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