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La riflessione di Pasqua di Giorgio Lauria • Terzo Binario News

“La storia di un Dio che si rende visibile umanamente e che spende la propria vita, in mezzo agli uomini, per vivere e raccontare l’amore fino a dare la vita per una salvezza universale, è una storia che narra l’essenziale della fede dei cristiani.

I cristiani, ancora oggi,  cercano, tentano, con tante difficoltà ed incoerenze, di uscire dal perimetro del religioso –  fatto all’ interno di regole, dogmi e di identità culturale – per vivere ed annunciare un Vangelo che racconti esclusivamente la fiducia nell’Amore che salva: un Amore  gratuito, incondizionato, che non risponde all’odio con la vendetta, capace di amare il non amabile, perfino disposto ad amare i nemici!

E per raccontare anche, per effetto di questo amore “largo” e difficile da vivere, il Vangelo della resurrezione della carne: la resurrezione del Gesù umano, caparra di salvezza per tutti gli uomini.

Una resurrezione piena, di tutto ciò che siamo stati, che abbiamo vissuto. Potremmo dire della nostra identità, della nostra persona che risorgerà in un corpo animato dallo Spirito, un corpo trasfigurato! Questo è quello che i cristiani devono esercitarsi a narrare, ricordando tale essenziale esercizio non solo nel tempo pasquale.

Attenzione quindi a non raccontare e vivere la religione dell’identità culturale, dell’osservanza dell’etica, dell’adempimento dei precetti. La fede dei cristiani è mettere fiducia in un Uomo che tanto ha amato, è incontro personale con il Gesù risorto, è aver fede nell’amore e nella resurrezione, senza le quali i cristiani non avrebbero una identità spirituale, ragioni per esserci e vivere! Il Dio della Pasqua non è il Dio onnipotente che interviene il venerdì imponendosi nella storia degli uomini, né tanto meno il Dio che si schiera all’interno del perimetro del religioso, a favore di una religione, di un popolo, di un esercito ( come sta avvenendo di recente nelle terre ucraine e russe!). Il Dio dei cristiani è il Dio onniamante (secondo la bella espressione di Ricoeur) e gli uomini che mettono fiducia in questo Dio possono solo sperare che l’immagine dell’Uomo che sta al servizio degli altri per amore, che rinuncia ad ogni potere, ad ogni pretesa ed ingordigia economica, sia una immagine che ancora oggi possa essere eloquente! A maggior ragione, nel tempo difficile della produzione illimitata degli armamenti e delle guerre “necessarie” per la consumazione delle armi già prodotte, vendute e messe a disposizione e di quelle che dovranno essere riprodotte, della corsa alle ricostruzioni dopo le guerre delle solite multinazionali, nel tempo in cui l’unico orizzonte possibile è quello dell’odio che risponde all’odio, degli idoli del denaro e del potere sempre più convincenti. I cristiani , da parte loro, potranno ripartire recuperando sempre l’eredità apparentemente stinta ed estinta della cristianità, mettendo fiducia ed avendo come orizzonte l’amore e la vita oltre questa vita, appartenendo non culturalmente ad una  religione, ma aderendo esistenzialmente attraverso una fede o fiducia al Dio umano che vince la morte attraverso l’amore, che orienta l’uomo “nell’accamparsi nella piazza della storia e non solo nell’intimità velata dell’incenso del tempio” (Ravasi).

Buona Pasqua, festa e speranza per tutti!

Giorgio Lauria

Pubblicato domenica, 9 Aprile 2023 @ 00:14:27     © RIPRODUZIONE RISERVATA

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